Pagina pubblicata tra il 1995 e il 2013
Le informazioni potrebbero non essere più valide
Documenti e testi normativi non sono aggiornati

 

 Le regole dell'internet

Un percorso prossimo alla meta
di Manlio Cammarata - 05.02.98

La versione 3.4 della bozza di codice di autoregolamentazione degli Internet provider che pubblichiamo oggi è il risultato di un lungo lavoro che ha portato alla fusione di due diverse proposte: quella elaborata dall'Associazione italiana Internet providers (AIIP) e quella proposta da InterLex. Il prossimo 10 marzo il consiglio direttivo dell'AIIP si riunirà per l'approvazione definitiva (che potrebbe comportare qualche ulteriore modifica) e poi il documento sarà presentato alle "autorità competenti", cioè il Garante per la protezione dei dati personali e il Ministero delle comunicazioni.

Con l'adozione del codice di autoregolamentazione da parte degli Internet provider italiani si concluderà un percorso iniziato quasi tre anni fa nel Forum multimediale "La società dell'informazione", che ha visto molti interventi costruttivi (sono tutti nell'indice di questa sezione) e ha considerato con la dovuta attenzione anche diverse proposte formulate da associazioni di utenti della Rete, oltre alle indicazioni provenienti dall'Unione europea.

Ne è scaturito un testo che non pretende di essere perfetto, ma che dovrebbe proteggere gli interessi di tutti i soggetti coinvolti nell'uso di Internet. Che mette in primo piano gli aspetti della tutela della riservatezza, della protezione dei soggetti deboli nei confronti dei contenuti "critici", della difesa contro i cosiddetti "crimini informatici" e, più in generale, dell'affermazione dei diritti degli utenti in quanto tali.
Questi effetti sono raggiunti attraverso la previsione di alcuni obblighi a carico degli operatori, fondati su una precisa distinzione dei diversi ruoli che essi svolgono nell'ambito della Rete e che consentono di determinare con sufficiente sicurezza le rispettive responsabilità. Il codice non ripete inutilmente le prescrizioni delle leggi vigenti, ma ad esse fa riferimento continuo per precisarne l'ambito e le modalità di applicazione. In questo modo non tutela solo gli utenti, ma anche i fornitori, facendo chiarezza su diritti, doveri e responsabilità.

Tutto questo giustifica il sottotitolo di "Carta delle garanzie di Internet". L'imminente conclusione del dibattito che ha dato vita a questo codice non è una fine, ma un inizio: quello di una nuova fase dello sviluppo di Internet nel nostro paese.
Sviluppo che, come sappiamo, è ancora frenato da molti fattori negativi, come il costo delle connessioni per gli abbonati "fuori sede", dei circuiti diretti per i fornitori e le aziende clienti e dai residui di una cultura che continua a considerare la Rete come un demone pericoloso.

Proprio su quest'ultimo punto il codice svolgerà un ruolo determinante, con l'affermazione dei valori positivi dell'uso di Internet. Come afferma il testo, citando alla lettera un'indicazione comunitaria, la Rete "è un ambiente sicuro per lavorare, imparare e giocare".

Il testo della bozza 3.4