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 Tutela dei dati personali - Legge 675/96

A proposito di "profilazione": Postamia o Postaloro?
di Daniele Coliva - 23.05.02

Nella cassetta della posta si trova di tutto, compresa l’offerta di "qualcuno" di aiuto nel filtrare le comunicazioni commerciali. Questo qualcuno è la Omnidata s.p.a., joint venture tra Poste italiane e TPG (la società postale olandese), come si legge nel sito. Naturalmente, ogni bravo filtro ha necessità di regole, cioè dei criteri in base ai quali far passare o scartare la posta in arrivo.
Se ciò può funzionare più o meno egregiamente su Outlook, è discutibile che una iniziativa del genere sia altrettanto efficace per quanto riguarda la posta tradizionale.

Il presupposto per realizzare un filtro del genere è conoscere i gusti delle persone, e il solo modo per acquisire questi dati è inviare un bel questionario alle famiglie.
Postamia si qualifica come un servizio e contemporaneamente come un concorso. L’utente compila il questionario, acconsente al trattamento dei dati personali e sceglie quale premio ricevere in caso di estrazione vincente (uno fra tutti).
Il servizio consiste appunto nella raccolta dei dati (vedremo quali e soprattutto quanti) e nell’invio degli stessi alle imprese che offrono i prodotti e i servizi ai quali siamo interessati, e contemporaneamente l’invio dei dati alle imprese ai cui prodotti e servizi non siamo interessati affinché procedano alla cancellazione del nostro nominativo.

I dati richiesti nel questionario sono innumerevoli, con un notevole grado di dettaglio, in modo da garantire un servizio di profilazione dell’utente il più accurato possibile (cui prodest?).
Il quadro A, "Interessi", copre aree di interesse generiche: vacanze, letture (libri, quotidiani, periodici), sport, musica, hobby, finanza, assicurazioni. Con il quadro B entriamo nel vivo, in quanto viene chiesto quali beni e servizi si prevede di acquistare nei prossimi 12 mesi, in tema di elettronica, prodotti finanziari e assicurativi, automobili, accessori per la casa. Nel quadro C ci viene chiesto come e quando andiamo in vacanza e come occupiamo il tempo libero. Passiamo al quadro D, in cui si indaga sulle abitudini di lettura; quindi al quadro E, "Finanza". Interessante il quadro F, la spesa e i servizi per la casa: dove e come facciamo la spesa, quanto spendiamo mediamente per gas, acqua, telefono (fisso e mobile), quali e quanti cellulari abbiamo, con quale gestore, se intendiamo acquistare un telefonino nuovo, se abbiamo un abbonamento a Internet. Banale il quadro G: animali domestici. Molto interessante il quadro H, intitolato "Esprima le sue opinioni"; in realtà è la chiave della attività di profilazione, in quanto contiene domande sulle abitudini di consumatore (preferenza per promozioni o sconti, ricerca delle novità, propensione al risparmio o al rischio, ricerca di modalità di investimenti, ecc.).

Infine i dati più personali nel quadro I, nel quale ci viene chiesta la composizione del nucleo familiare, la tipologia dell’abitazione ed il titolo di godimento (locazione o proprietà), il titolo di studio e l’attività lavorativa, la fascia di reddito mensile e infine lo strumento preferito per la ricezione di offerte.
Dimenticavo: il questionario ovviamente NON è anonimo e la sottoscrizione dello stesso comporta anche il consenso al trattamento dei dati personali.

Come si vede si tratta di una messe non indifferente di dati, che consente di creare un profilo alquanto dettagliato e dal valore elevatissimo per le imprese e per chi svolga attività di direct marketing.
Nulla di male fino a questo momento: domandare è lecito e rispondere è cortesia. Tuttavia, per effetto della nota (o famigerata a seconda dei punti di vista) legge 675/96, ci si deve chiedere anche se la domanda sia lecita. In altri termini, se questa richiesta di informazioni sia accompagnata da una informativa adeguata.

Leggiamola: "Postamia è un servizio gestito da Omnidata s.p.a. che, in qualità di titolare del trattamento, raccoglie i dati personali da lei forniti con il presente questionario, e li tratterà, con il suo specifico consenso, secondo modalità cartacee ed elettroniche. Omnidata potrà comunicare, sempre con il suo consenso (ripetiamo, il consenso previsto nel modulo è uno solo, al trattamento ed alla comunicazione, n.d.r.), i suoi dati a società, anche estere, di direct marketing ed a società che forniscono i servizi per i quali Lei ha mostrato interesse, compilando il questionario. I suoi dati potranno inoltre essere comunicati alle aziende che producono i servizi di cui Lei non desidera ricevere pubblicità, al fine di cancellare i suoi dati dai database. Nello svolgimento di questi trattamenti Omnidata si servirà di società di propria fiducia, che operano come responsabili ai sensi dell’art. 8 della legge 675/96. La informiamo che, in assenza del suo consenso, Lei non potrà ricevere notizie sui servizi che preferisce.". Segue l’informazione sui diritti di cui all’art. 13 della l. 675/96.

Le domande che sorgono sono molteplici. La prima: qual è la vera logica del trattamento, considerato che il questionario non si limita a domande sui beni e servizi preferiti, ma anche sulla consistenza patrimoniale e sulle abitudini di consumatore del rispondente? L’informativa tace sul punto. Nulla si sa del criterio di profilazione.
Perché nella informativa si dice che i dati verranno comunicati alle imprese i cui prodotti e servizi, per loro sfortuna, non incontrano il nostro gradimento affinché queste procedano alla cancellazione del nostro nome dal loro database, mentre nelle FAQ del sito www.postamia.net leggiamo: "D. Cosa farà Omnidata dei miei dati/delle informazioni che vi fornisco? – R. Le informazioni verranno comunicate alle aziende che operano nei settori da lei indicati nel questionario per consentire loro di offrirle i prodotti e i servizi coerenti con le esigenze sue e della sua famiglia. Inoltre, i suoi dati saranno trasmessi alle aziende che operano nei settori che avete scartato per permettere loro, se sono d'accordo, di eliminare il suo nome dai loro archivi.". Notare l’inciso: se sono d’accordo.

Poiché il questionario non costituisce esercizio dei diritti di cui all’art. 13, l’impresa "non preferita" potrà non solo continuare a mantenere i nostri dati, ma acquisire ulteriori informazioni su di noi.
Manca poi un dato essenziale nell’informativa: quali dei nostri dati, di tutti quelli raccolti, saranno comunicati alle imprese?
Abbiamo detto che siamo di fronte ad un servizio e ad un concorso: tra tutti i questionari ricevuti ne sarà estratto a sorte uno che vincerà il premio prescelto tra quattro posti a disposizione (un notebook, un gioiello, un ciclomotore, una macchina fotografica digitale evoluta), del valore di € 2.350,00.
Questo, dunque, è il costo per l’acquisizione dei dati.

Un’ultima notazione: i documenti ricevuti portano tutti l’indicazione "con la collaborazione di Poste Italiane", fornendo così l’impressione all’utente meno smaliziato che le Poste si assumano l’onere di filtrare la nostra corrispondenza. Non è proprio così: le Poste non solo collaborano, ma partecipano, in quanto, come si legge nel sito (e solo nel sito), Omnidata è una iniziativa delle stesse Poste Italiane, simile a quella già in essere in altri paesi, che però è estranea alla funzione tipica del servizio postale, in quanto si estende anche al contenuto e non solo al contenitore.
C’è da riflettere su questo nuovo tipo di raccolta di dati, a costi ridottissimi, e di insufficiente trasparenza.