Politica e società dell'informazione
di Manlio Cammarata - 03.05.01
Mancano pochi giorni alle elezioni e non giungono
risposte all'appello lanciato più volte da queste pagine alle formazioni
politiche e ai candidati, perché ci facciano conoscere i loro programmi sui
temi della società dell'informazione.
All'invito al un dialogo diretto che Puntoit ha rivolto più di un mese fa con
la collaborazione di InterLex a Berlusconi e a Rutelli, ha risposto solo il
secondo (vedi Incontro
con Francesco Rutelli). Per il resto, la campagna elettorale sembra ignorare
un argomento che coinvolge gli interessi di milioni di cittadini e dell'intero
sistema delle imprese.
Si
direbbe che nessuno dei candidati abbia cognizione di che cosa può significare
la parola "internet" per il futuro dell'Italia. D'altra parte, se
andiamo a vedere che cosa è stato fatto nella legislatura appena conclusa,
appare evidente che la nostra classe politica non ha capito assai poco
dell'internet, della società dell'informazione e di quanto sia forte
l'influenza delle tecnologie dell'informazione sullo sviluppo del Paese negli
anni a venire.
La
scelta di chiedere ai partiti e ai candidati di inviare i rispettivi programmi,
invece che preparare uno o più articoli sull'argomento, era nello stesso tempo
una provocazione e uno strumento di par condicio: pensavamo che in questo
modo si sarebbe potuto capire meglio quali partiti o quali candidati prestano
più attenzione ai problemi della Rete e chi ne ha compreso meglio i meccanismi.
Mai come in questo caso una non-risposta è stata così eloquente.
Se Maometto non va dalla montagna... dice il vecchio proverbio. E così abbiamo
deciso di "fare un giro" tra i molti siti dedicati alle elezioni, per
cercare di capire che cosa ci aspetta nella prossima legislatura, vinca l'una o
l'altra delle parti che si contendono il favore degli elettori.
Il
numero dei siti elettorali e la confusione che in molti casi regna al loro
interno hanno reso problematico trovare le informazioni che ci interessano ed è
possibile che qualcosa ci sia sfuggito. La componente di casualità che
caratterizza una ricerca di questo tipo e l'inevitabile influenza delle
convinzioni dei ricercatori rende problematica l'applicazione di un criterio di par
condicio. Tuttavia abbiamo cercato di applicare un principio di neutralità,
affidando l'indagine a due collaboratori che nutrono opinioni politiche assai
diverse. Poi abbiamo fuso i risultati in un solo "pastone" che, nella
stesura finale, ha ottenuto il consenso di tutti e due.
Naturalmente il risultato non ha alcuna pretesa di completezza. Se ci saranno
segnalate omissioni significative, completeremo la rassegna sul prossimo numero,
on line il 10 maggio.
E ora,
chi ne ha voglia, può andare a leggere l'articolo Elezioni
2001, navigando tra i siti della politica. |