Rispuntano gli incentivi al
commercio elettronico
di Manlio Cammarata - 10.02.2000
Come al solito, la risposta è il silenzio.
Nessuno, fino a oggi, ha raccolto l'invito che concludeva l'articolo Se
il Governo non agisce, si muova il Parlamento di una settimana fa. Neanche
una tiratina d'orecchi per dire "Cammarata, hai preso un granchio: le
agevolazioni per il commercio elettronico ci sono".
Invece è arrivata una e-mail da una lettrice:
Manlio,
prova a rispondere alla tua domanda "Che fine hanno fatto i 1000 miliardi
promessi lo scorso anno dal Governo per lo sviluppo dell'internet?"
guardando qui: http://www.murst.it/iniziati/1999/AC6560.htm
Già. Sul sito del Ministero dell'università e
delle ricerca scientifica e tecnologica c'è il testo del disegno di legge
presentato alla Camera il 15 novembre '99, che contiene quell'articolo
17 che sembrava scomparso dal "collegato fiscale", dove sarebbe
stato logico si trovasse, dal momento che contiene agevolazioni fiscali. Resta
da capire perché il motore di ricerca dei siti parlamentari non ha trovato il
testo.
C'è anche l'articolo 15, che istituisce un
organismo per la rete dell'università e della ricerca: niente di nuovo, era
previsto e i soldi erano già stati stanziati.
Ma la conclusione del discorso sulle iniziative
per promuovere l'uso dell'internet in Italia non cambia: mancano gli interventi
determinanti, mancano le idee, manca qualsiasi incentivo per la sostanza, cioè
i contenuti. L'internet non è solo commercio elettronico, non è solo la
diffusione dei PC nella scuola, l'internet è, prima di tutto, uno strumento di
conoscenza.
Se non si parte da questo presupposto, non si arriva da nessuna parte.
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