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 Firma digitale

Iscritto dall'AIPA il certificatore dei notai
03.10.02

L'elenco pubblico dei certificatori "accreditati" tenuto dall'Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione è arrivato a quota quindici.
Dal 12 settembre (ma la pubblicazione è del 1. ottobre) è ufficialmente attivo come certificatore il Consiglio nazionale del notariato, che ha il compito di certificare le chiavi di sottoscrizione dei notai, in attuazione del comma 3 dell'art. 29 del TU sulla documentazione amministrava.

Si tratta di un passaggio importante, perché con la firma digitale dei notai la pubblica amministrazione si trova per la prima volta di fronte a un interlocutore che può usare la firma digitale con cognizione di causa, sfruttandone tutte le capacità di produrre effetti giuridicamente rilevanti. Da oggi possono essere finalmente attuate le previsioni della  normativa che risale alla legge 79/97 e al DPR 513/97.
Con il rigore che caratterizza tutta l'attività notarile il nuovo certificatore dovrà affrontare la questione dei documenti "a contenuto dinamico" della quale si discute in questo periodo: non è infatti pensabile che un notaio ponga il suo sigillo (ormai fatto di bit) sotto una scrittura il cui contenuto non sia assolutamente certo e immodificabile (vedi Tra i "bachi" delle norme e quelli dei programmi e gli articoli successivi nell'indice di questa sezione).

Ai sensi dell'art. 62, comma 1 delle regole tecniche, la gestione dell'infrastruttura è stata affidata al certificatore BNL Multiservizi, che ha vinto la gara indetta dal CNN e curerà quindi l'emissione dei certificati e tutte le applicazioni tecnologiche e organizzative necessarie per il funzionamento del sistema.