Con ".kids" le mani del
Congresso USA sulla Rete
di Sergio Baccaglini - 19.07.01
Il 28 giugno è stato presentato al Congresso americano, un disegno di legge
che ha un rilievo decisamente significativo per la rete. Importanza forse
indiretta, ma indubbiamente di notevole interesse, che prevede l'introduzione
nella rete del nuovo suffisso web ".kids".
I senatori proponenti, John Shimkus e Edward Markey, sfruttando il ruolo del
Dipartimento del commercio americano nell'ambito dell'attività di ICANN per
l'introduzione dei nuovi domini generici (gTLD), hanno prodotto un documento
con il quale impongono ad ICANN di creare "un nuovo Top Level Domain
che sia un luogo sicuro per il materiale pubblicato e che possa promuovere
esperienze costruttive di ragazzi e famiglie che utilizzano la rete [.]"
Lo scopo infatti di tale disegno di legge è quello di accogliere le numerose
istanze sociali che chiedono, e non solo in America, una tutela efficace per le
esperienze on line dei più giovani navigatori. In effetti sembra che tale
disegno di legge si muova sull'onda delle innumerevoli sollecitazioni che
reputano la Rete un luogo pericoloso a causa del possibile facile adescamento di
minori e della reperibilità di materiale "osceno". Al di la della
condivisione per tale preoccupazione, ci si chiede secondo quali canoni si
dovrebbe reputare il materiale "osceno" o "pericoloso". Il
disegno di legge tranquillamente fa riferimento a concetti e termini generici
dedotti dall'esperienza americana in tema di protezione dei minori, senza
tuttavia accennare al fatto che tali concetti al di fuori del territorio
americano differiscono da continente a continente e da nazione a nazione.
E' già in parte comprensibile quale preoccupazione possa creare tale
progetto di legge per gli utenti non americani. E' corretto, considerando la
natura globale della rete, che siano i rappresentanti del Congresso americano a
decidere quale materiale possa essere reso disponibile sui siti con estensione .
kids?
In realtà su tale punto fin da ora da ora sono prospettabili numerosissime
critiche, ma il contenuto di tale documento diviene maggiormente interessante
considerando alcuni aspetti più tecnici.
Section 2 Establishment of kids-friendly top-level domain name" -
NTIA ACTION
Ufficialmente il governo americano, a seguito della privatizzazione
della rete, ha realizzato il trasferimento di parte delle funzioni relative ad
internet dal governo ad ICANN. Tali attività escludono tuttavia il contesto dei
nuovi TLD che avrebbero dovuto essere privatizzati nel settembre 2000, termine
poi posticipato a settembre 2001, con grande disappunto da parte della
Commissione europea che attende la completa privatizzazione di internet. L'introduzione
infatti dei nuovi sette
domini web è ancora soggetta alla necessaria approvazione scritta da parte
del Dipartimento del commercio e più precisamente dalla National
Telecomunications and Information Administration (NTIA).
In realtà tale ruolo di supervisore ricoperto dal Dipartimento del commercio
rappresenta, nel caso di questo disegno di legge, lo strumento per imporre alla
rete globale concetti giuridici e principi propriamente americani ed elaborati
dal Congresso. Il disegno di legge infatti afferma: "NTIA ACTION:
entro trenta giorni da questa legge, il segretario del Dipartimento del
commercio americano, attraverso la NTIA, deve [.]". Se approvata,
tale legge cambierebbe le posizioni istituzionali, il ruolo del Dipartimento del
commercio sarebbe non più solo di supervisore per l'ampliamento della rete,
ma risulterebbe quale attore delle volontà del Congresso americano ed in tal
senso il contesto delle relazioni si sposterebbe nell'ambito dei rapporti
istituzionali tra gli organi di governo americano.
I rischi di tale situazione erano parsi come possibili sin dall'istituzione
di ICANN, ma si è sempre sottolineato come la posizione del Dipartimento del
commercio fosse chiara e limitata attraverso l'accordo da questi stipulato
attraverso il Memorandum
of Understanding (MOU, 25 novembre 1998); è tuttavia evidente che l'eventuale
(non dimentichiamo infatti che è ancora un disegno di legge) ingresso nella
materia del Congresso cambierebbe in parte le posizioni istituzionali.
Section 2 Establishment of kids-friendly top-level domain name" -
PERIODIC AUDITS
In questo paragrafo del disegno di legge si riferisce di "periodiche
consultazioni per assicurare la conformità dei requisiti, dei crtiteri di
registrazione e delle limitazioni applicabili al nuovo gTLD". Da
quale soggetto, organo o istituzione dovrebbero essere compiute tali
valutazioni? ICANN, il Dipartimento del commercio, una commissione indipendente,
o magari il Congresso stesso? La differenza è indubbiamente notevole.
Section 3 "Selection process for operator of new domain" -
CONTINUATION OF DEPARTMENT OF COMMERCE OVERSIGHT AND APPROVAL AUTHORITY
Nuovamente emerge il problema della supervisione operata da parte del Department
of Commerce nei confronti dell'operato di ICANN.
Di completa privatizzazione e di self-governance si potrà infatti
parlare solo a seguito del totale trasferimento a vantaggio di ICANN delle
funzioni ancora detenute dal governo americano . Tale dismissione, come detto,
è stata posticipata più volte. Tuttavia, le dichiarazioni governative, del Department
of Commerce, relative al termine effettivo di tale fondamentale cambiamento
sono a dir poco contrastanti: assicurano da un lato il Congresso americano che
tale eventualità non è stata ancora in alcun modo prevista, dall'altro
garantiscono alla Commissione europea l'approssimarsi della finale dismissione
della funzione di supervisore. Con il nuovo bill (disegno di legge) pare
si voglia dettare una soluzione alquanto definitiva: "il Secretary of
Commerce [.] deve realizzare qualunque sforzo necessario al fine di
mantenere l'autorità riservata al dipartimento del commercio [.]".
Section 3 "Selection process for operator of new domain" -
PRIORITY FOR ESTABLISHMENT OF DOMAIN
Questa parte del progetto di legge pone ulteriori preoccupazioni, soprattutto
per il futuro del TLD .eu. In tale paragrafo viene infatti espresso dai
rappresentanti del Congresso un divieto assoluto in capo ad ICANN ed alla NTIA,
di creare o approvare qualsiasi nuovo dominio rima della creazione del TLD .kids:
"[.] may not establish any top-level generic or country code internet
domain [.]".Section 3.1 e 3.2) p.
Il riferimento diviene ulterioriormente preoccupante considerando appunto che
tale veto all'approvazione di nuovi TLD non riguarda solo i domini generici (gTLD)
ma riguarda inspiegabilmente anche i domini nazionali (ccTLD), tra i quali
appunto rientra il suffisso web .eu.
Sebbene questi siano solo alcuni dei dettagli più significativi relativi al
disegno di legge (Bill HR2417) è evidente la preoccupazione di fondo che tale
progetto suscita: sia per l'ingresso nella materia del Congresso americano,
sia per lo squilibrio che tale intervento crea. Non può essere infatti in alcun
modo trascurato il fatto che, sebbene ICANN regoli la rete a livello globale e
per così dire indipendentemente, è comunque una organizzazione non
profit con sede in California e sottoposta quindi alla giurisdizione
americana.
Il dominio .kids era gia stato proposto nel corso delle consultazioni avviate
da ICANN per l'introduzione di nuovi suffissi web. Consultazioni che, come
sappiamo, hanno poi portato all'approvazione dei sette nuovi TLD durante il
meeting di Marina Del Rey. In tale occasione era stata rigettata la proposta di
introdurre il TLD in esame in quanto:
definire kids (ragazzi), a livello internazionale è virtualmente
impossibile a causa di differenze sociali e standard legali.
- L'approvazione di di tale TLD rappresenterebbe un precedente nell'utilizzo
di un TLD per escludere determinati contenuti e consentirne altri.
- Le politiche relative alla selezione del contenuto risulterebbero troppo
complesse considerando la globalità della rete.
Tali ragioni permangono evidentemente tuttora, ma come appare oltremodo
chiaro si tratta di un problema che non si limita alla sola difficoltà di
definizione di termini quali "pericoloso" od "osceno" e
riguarda piuttosto l'assetto dei rapporti istituzionali toccati dall'operato
di ICANN. Tra questi indubbiamente anche la Comunità europea.
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