Archiviazione e gestione documentale
in Francia
di Andrea Scaglione - 31.10.02
Analisi comparativa della legislazione tra Francia, Gran Bretagna e Italia,
alla luce delle innovazioni dell'e-procurement, dell'archiviazione e della
firma digitale - Prima parte
In questa serie di articoli compiremo un percorso tematico, partendo dall'illustrazione
relativa alla gestione della documentazione contabile e commerciale,
considerando le novità introdotte dai processi di e-procurement, per poi
descrivere le modalità di tenuta degli archivi digitali, dei sistemi di
gestione documentale, integrati a soluzioni di firma digitale e concludersi con
la descrizione delle nuove soluzioni telematiche per la dichiarazione dei
redditi.
Fra le procedure di natura amministrativa porremo attenzione all'analisi dei
documenti contabili e commerciali, che definiscono l'acquisizione di beni o
servizi da parte dello Stato, e all'analisi della documentazione fiscale. In
questi ambiti si stanno sperimentando le più evolute tecnologie, utili all'elaborazione
ed alla gestione informatizzata dei documenti.
Per quanto riguarda la gestione dei documenti contabili e commerciali, in
Francia si può fare riferimento a due provvedimenti normativi. Il Regolamento
di contabilità per le pubbliche amministrazioni, 99.03 del 29 aprile 1999, che
fissa le regole generali per la registrazione e la gestione della documentazione
contabile, ed il decreto 62-1587, del 29 dicembre 1962 che definisce le
modalità di formazione e tenuta del bilancio.
Il regolamento di contabilità impone alle amministrazioni pubbliche di
elaborare un manuale di gestione, da sottoporre all'approvazione del Ministero
dell'economia e delle finanze ma prevede anche la possibilità di gestire
tutta la documentazione per mezzo di sistemi informatizzati. In ogni caso, l'amministrazione
francese, pur essendo fortemente centralizzata dal punto di vista della gestione
finanziaria, per quanto riguarda le modalità di rappresentazione della
documentazione contabile, lascia un certo margine d'autonomia agli organi che
contribuiscono alla formazione del bilancio. Proprio a causa dell'autonomia
accordata alle varie amministrazioni il processo di integrazione ed automazione
dei procedimenti di carattere economico-finanziario, ed in particolare il
processo di smaterializzazione dei documenti commerciali e contabili, risulta
più complesso da attuare in relazione a conseguenti problematiche d'interoperabilità.
L'organizzazione dei sistemi informativi del Ministero dell'economia e
delle finanze presenta un quadro frammentato, per cui le sei direzioni più
importanti gestiscono autonomamente i propri sistemi informativi, mentre le
altre direzioni si avvalgono del supporto della Direzione del Personale e della
Modernizzazione della pubblica amministrazione. Per ovviare a tale
frammentazione il Ministero dell'economia e delle finanze ha promosso una
serie di progetti d'integrazione organizzativa e procedurale. I due progetti
più importanti sono il progetto "COPERNICO", volto ad armonizzare i
processi operativi ed informativi della Direzione generale per la contabilità
pubblica e della Direzione generale delle imposte, ed il progetto
interministeriale "ACCORD", per l'integrazione delle procedure di
formazione e gestione del bilancio pubblico.
Le procedure di carattere commerciale nonché la produzione e la gestione
della relativa documentazione sono in larga misura regolamentate dal nuovo
Codice degli appalti pubblici, perfettamente rispondente a quanto previsto dalla
direttiva 92/50/CEE.
Secondo quanto previsto dall'articolo 11 del Codice sono documenti costitutivi
della gare d'appalto:
- la richiesta d'offerta;
- i capitolati d'onere;
- le offerte dei candidati.
Sulla base di quanto stabilito dall'articolo 56 del codice, tutta la
documentazione di gara prodotta da un ente promotore di una procedura d'appalto
può essere pubblicata, trasmessa o ricevuta per via telematica, mentre le
offerte di gara inviate dai concorrenti, salvo diversa indicazione esplicitata
nel bando, possono essere spedite per via telematica. L'organo promotore ed i
concorrenti, possono conservare i documenti di gara in formato elettronico.
L'Agenzia per le tecnologie informatiche e della comunicazione nell'amministrazione
(ATICA) ha dettato una serie di regole per la conservazione della
documentazione, per cui i dati salvati su specifici supporti non potranno essere
suscettibili di trasformazioni, revisioni o aggiornamenti successivi alla
registrazione. In riferimento ai formati, l'ATICA ha emanato una circolare, in
data 23 maggio 2001, in cui elenca le tipologie di formato adeguate al
salvataggio, alla conservazione ed all'archiviazione dei dati prodotti e
scambiati fra le amministrazioni pubbliche, a seconda del tipo di informazione
contenuta nei documenti.
L'amministrazione francese ha già provveduto a smaterializzare la
pubblicazione dei bandi di gara e della relativa documentazione su un sito
Internet, il Portale degli appalti pubblici. Il Ministero delle
infrastrutture, dei trasporti e della casa ed il Ministero della difesa hanno
realizzato, in via sperimentale, dei propri siti Internet attraverso i quali le
imprese possono visionare l'elenco delle gare d'appalto in corso e scaricare
la relativa documentazione:
- Ministero delle infrastrutture
- Ministero della difesa
Il Ministero dell'economia e delle finanze, il Ministero della difesa ed il
Consiglio generale del dipartimento dell'Oise, fra il giugno 2000 ed il luglio
2001, hanno sperimentato la procedura d'asta telematica al ribasso.
Rispetto all'introduzione della firma digitale, la legge 2000-230 aggiorna la
normativa francese e le relative procedure amministrative. Il decreto 2001-272
fissa i requisiti di sistema per sviluppare soluzioni informatizzate di firma
digitale e recepisce la direttiva 1999/93/CE che prevede il riconoscimento delle
firme digitali apposte tramite sistemi autorizzati presso gli altri Stati membri
dell'Unione europea. Il Décreto 2002-535 del 18 aprile 2002 completa il
quadro normativo fissando ruoli e procedure utili ad autorizzare gli enti
emittenti i certificati di firma digitale.
Rispetto alle problematiche legate all'interoperabilità, il governo
francese sta definendo un quadro comune per consolidare l'informatizzazione
dell'amministrazione pubblica e lo sviluppo di un sistema integrato per la
trasmissione di documenti elettronici. Con una circolare del 21 gennaio 2002 a
firma del Primo ministro, si affida all'ATICA il compito di fissare le linee
guida per lo sviluppo dell'interoperabilità informatica fra le pubbliche
amministrazioni.
Le regole utili allo sviluppo del sistema d'interoperabilità, che l'ATICA
sta definendo, considerano un insieme di standard:
- tecnici (formato dati, formati e modalità di trasmissione, tipi di supporto,
ecc.);
- applicativi (soluzioni di protocollo, workflow, posta elettronica, ecc.);
- organizzativi (individuazione di referenti e strutture organizzative di
supporto).
Concludiamo illustrando le procedure per la presentazione telematica delle
dichiarazioni dei redditi. Le imprese francesi hanno la possibilità di
presentare le dichiarazioni di natura fiscale per via telematica. Per
salvaguardare la sicurezza dei dati trasmessi e l'identificazione del
contribuente, l'amministrazione francese utilizza la firma digitale associata
ad un sistema di trasmissione cifrata su Internet. Considerato il numero elevato
degli utenti potenziali del servizio, il Ministero dell'economia e delle
finanze ha adottato il sistema della firma digitale a chiave pubblica facendo
ricorso al mercato, per cui i dichiaranti hanno la libertà di acquisire sul
mercato i certificati di firma digitale.
I privati cittadini hanno la possibilità di presentare la dichiarazione dei
redditi compilando ed inviando appositi formulari attraverso la trasmissione su
Internet. Questo tipo di procedura non si basa sull'utilizzo della firma
digitale, ma su un sistema di identificazione del contribuente che utilizza un'apposita
procedura di accreditamento e verifica attraverso il rilascio di un PIN CODE.
Oltre alla possibilità di presentare le proprie dichiarazioni, le imprese ed i
cittadini francesi hanno la possibilità di regolare i pagamenti a favore dell'erario,
emettendo dei mandati di pagamento per via telematica tramite un sistema,
cosiddetto di telepagamento.
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