Archiviazione e gestione documentale
in Gran Bretagna
di Andrea Scaglione - 06.11.02
Analisi comparativa della legislazione tra Francia, Gran Bretagna e
Italia, alla luce delle innovazioni dell'e-procurement, dell'archiviazione e
della firma digitale - Seconda parte
In Gran Bretagna le regole per la tenuta della documentazione contabile e
commerciale delle amministrazioni sono dettate dal Public Record Office
(PRO), che a tale proposito ha pubblicato una vasta serie di standard e linee guida. Fra tali standard citiamo il Retention
Scheduling: Accounting Records (1998), in cui il PRO indica in modo
dettagliato le modalità di trattamento ed i termini di conservazione dei
diversi documenti di natura contabile e commerciale.
Secondo un costume propriamente anglosassone, al di là delle prescrizioni
regolamentari e degli standard elaborati dalle istituzioni competenti per
materia, non si impone per legge l'esecuzione di dettagliate procedure o la
predisposizione di specifica documentazione. Al contrario si lascia ad ogni
agenzia e dipartimento un ampio margine d'autonomia organizzativa, pur volendo
ricondurre le diverse soluzioni procedurali e le diverse rappresentazioni
documentali all'interno di un quadro che sia riconciliabile con le esigenze
del governo centrale.
Grazie all'indipendenza di cui godono ed alla conseguente agilità con cui
le amministrazioni britanniche possono organizzarsi, le iniziative di sviluppo
di sistemi informativi sono numerose e spesso molto avanzate in termini di
soluzioni tecnologiche utilizzate. Inoltre, con l'accurata definizione di
standard funzionali ed infrastrutturali e la tendenza ad adottare soluzioni
tecnologiche modulari e scalabili si riesce a garantire l'interoperabilità
fra i diversi sistemi.
Seguendo a questa strategia oggi la Gran Bretagna ha un'amministrazione
pubblica che, al contrario di quanto avviene in altri paesi europei, dispone di
sistemi informativi evoluti, integrati o integrabili e per di più capillarmente
distribuiti.
Tale situazione sta permettendo al governo britannico di procedere con una certa
speditezza sulla via dell'e-document, peraltro già intrapresa nell'ormai
lontano 1995 con il progetto Electronic
Records.
Oggi, grazie al lavoro svolto negli ultimi sette anni, la smaterializzazione
delle procedure amministrative è un obiettivo prossimo ad essere conseguito. In
un documento del Public Record Office: e-Government policy framework for Electronic records management
- ver. 2.0 - luglio 2001 si afferma che entro l'anno 2004 la totalità dei
dati e dei documenti prodotti dalle amministrazioni centrali dovrà essere
gestito e conservato per mezzo di tecnologie informatiche.
Alla diffusione dei sistemi informativi di gestione documentale contribuisce
una definizione sufficientemente chiara delle regole che disciplinano l'utilizzo
dell'archiviazione sostitutiva e della firma digitale.
I dipartimenti e le agenzie governative che intendono riversare gli archivi
cartacei su altri supporti seguono le specifiche operative indicate dal PRO, nel
rispetto degli standard relativi ai formati ed alle infrastrutture così come
indicato nel Management, Appraisal and Preservation of Electronic Records.
Con l'Electronic Communication Act 2000, che recepisce la
direttiva 1999/93/CE, le autorità britanniche hanno sancito la validità legale
della firma digitale.
Le società che intendano vendere certificati avanzati o semplici di firma
digitale devono essere accreditate da un organo denominato T-scheme promosso dall'Alliance
for Electronic Business (AEB) di cui fanno parte:
· Confederation of British Industry;
· Federation of Electronics Industry;
· Direct marketing Association;
· Computer Services and Software Industry
· E-centreuk (Association for Standard and Practices in Electronic Trade).
Il T-scheme assume la valenza di un organo di autoregolamentazione delle
società che operano nel settore delle transazioni digitali a cui la
legislazione britannica ha attribuito un ruolo che in altre realtà europee è
stato affidato direttamente ad istituzioni pubbliche.
Le autorità di certificazione, che hanno ottenuto l'accredito dal T-scheme
sono:
· TrustAssured della Royal Bank of Scotland Group;
· Certificate Factory della Trustis;
· OnSite della Ignite - British Telecom;
· Server Certificates della Ignite - British Telecom.
Nel giugno 2001, l'Office
of Government Commerce (OGC) ha avviato un'impegnativa sperimentazione
nel campo dell'e-procurement, facendo partire sette progetti pilota presso
altrettante amministrazioni. A supporto di questi progetti è stato realizzato
il sistema TenderTrust®, che ha permesso la smaterializzazione completa dei
documenti contabili e commerciali prodotti nell'ambito delle procedure di
acquisto. Per lo sviluppo del sistema l'OGC ha siglato un contratto con la
Royal Bank of Scotland e la TrustMarque International Ltd.
La Royal Bank of Scotland, in quanto autorità di certificazione, ha fornito
la soluzione di firma digitale, mentre la TrustMarque International Ltd ha
sviluppato il sistema informatizzato per la trasmissione sicura dei dati. Tale
infrastruttura ha permesso di aggiudicare le gare e di gestire i contratti senza
l'utilizzo di documenti cartacei. I bandi e la documentazione di gara, le
offerte dei fornitori e gli avvisi di aggiudicazione sono stati scambiati o
pubblicati esclusivamente per via telematica. La lavorazione di ordini e fatture
è stata realizzata attraverso appositi software per la compilazione e la
successiva trasmissione ai fornitori, velocizzando le procedure di acquisizione
e pagamento.
Il sistema informativo integrato per la gestione dell'e-procurement, di cui
l'OGC si è dotato, ha messo a disposizione delle amministrazioni acquirenti
un'interfaccia per tenere sotto controllo le proprie operazioni commerciali,
attraverso appositi report su cui sono stati rappresentati dati e statistiche
relative al volume ed al valore delle transazioni operate.
Le sperimentazioni avviate dall'OGC assumono una certa importanza,
considerando che sono stati coinvolti, oltre alle sette amministrazioni, più di
200 fornitori di beni e servizi inseriti in un albo appositamente predisposto.
Il successo ottenuto nella realizzazione dei sette progetti pilota, con ogni
probabilità, permetterà di rispettare l'obiettivo per cui si prevede di
arrivare a gestire secondo il modello dello e-procurement la totalità delle
procedure di gara entro la fine di quest'anno.
Nel 1984 il Governo inglese ha lanciato il suo primo sistema per la
presentazione delle dichiarazioni fiscali on line. Al tempo, pur essendo
disponibile ai soli operatori professionali, era il sistema europeo più
evoluto, disponendo di una rete di oltre cinquantamila terminali diffusi su
tutto il territorio nazionale. Oggi, attraverso un apposito portale internet, le
imprese ed i cittadini non solo hanno la possibilità di compilare ed inviare la
propria dichiarazione dei redditi, ma possono anche regolare i pagamenti a
favore dell'erario tramite una procedura telematica.
Per gestire in sicurezza le transazioni si utilizza la tecnologia di
cifratura delle trasmissioni SSL, mentre per l'autenticazione dell'identità
è il dichiarante a scegliere fra due opzioni. Se dispone di un certificato di
firma digitale, può scaricare il modello di dichiarazione, compilarlo ed
inviarlo allegato ad una e-mail siglandolo elettronicamente. Se non dispone di
un certificato di firma può registrarsi come utente del portale Inland Revenue
ed attendere che gli vengano comunicate utenza e chiave di accesso. Una volta
ricevuta l'utenza e la chiave di accesso potrà collegarsi al portale e
compilare on line la sua dichiarazione.
Oltre alla denuncia dei redditi, i contribuenti inglesi possono presentare on
line anche la dichiarazione VAT, relativa all'imposta sul valore aggiunto, ed
effettuare i relativi versamenti.
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