Provider francese condannato per i
contenuti immessi da altri
01.03.98
(Riprendiamo, così come è stato diffusa da ALCEI,
una notizia ANSA che appare molto significativa nel giorno in cui si discute di diritti
telematici. Alcuni particolari
non convincono, verificheremo e ritorneremo presto sull'argomento).
(ANSA) - PARIGI, 24 FEB - Cartellino rosso
per 47.634 siti Web francesi, spariti dalla rete perche' il gestore che li
ospitava ha perso una causa per il contenuto di alcune delle pagine ospiti. La
corte d'appello ha punito con una multa salatissima - 120 milioni di lire - il
gestore dell'organizzazione e non il responsabile del sito ospitato, che aveva
diffuso foto ''ose''' di Estelle Hallyday, fotomodella moglie del figlio del
noto rocker francese, Johnny Hallyday. ''E' ridicolo, cosi' si minaccia la
liberta' di espressione'' gridano, in una vera insurrezione, i gestori francesi
che ospitano gratuitamente - come faceva ''Altern'', di Valentin Lacambre -
decine di migliaia di siti, guadagnando poi sulla pubblicita'.
Ma il coro di proteste e' allargato a tutta la comunita' dei navigatori
francesi, che vede minacciata la propria esistenza. A pagare, nei confronti
della giustizia, non e' il responsabile della violazione, ma il gestore
ospitante. Lacambre, da parte sua, ha rinunciato alla battaglia perche', oltre
alla signora Hallyday, dovra' pagare per pagine considerate diffamatorie su un
forum di sindacalisti anarchici e sul servizio di bus dell'azienda di trasporti
Ratp.
Per Jean-Christophe Le Toquin, responsabile dell'Afa (Associazione fornitori di
accesso e servizi) ''e' impossibile per i gestori un controllo a priori su tutti
i contenuti che i clienti mettono in rete, per chiari motivi di volume''. Il
comunicato di Valentin Lacambre appare da alcuni giorni sull'unica pagina aperta
del suo sito: ''i 47.634 siti internet ospitati da Altern.org spariranno, la
societa' dello spettacolo avra' la loro pelle in ogni caso''. Poi, in un
sussulto di rivolta, lo stesso Lacambre incita tutti gli interessati ''ad agire,
a telefonare al deputato che avete eletto'', perche' il problema non e' soltanto
Altern, e' che ''la Corte d'Appello impedisce la gestione gratuita di siti Web
cosi' come viene praticata in tutto il mondo. E' la vostra liberta' di
espressione che viene violata dalla giustizia francese''.
Il caso della Hallyday risale al 1997, la fotomodella sporse denuncia. Le foto
non autorizzate furono ritirate ancor prima del processo. Dopo la prima
condanna, Lacambre ricorse in appello e il 10 febbraio il tribunale di seconda
istanza, pur escludendo ''in generale'' una responsabilita' del gestore del
sito, ha condannato Lacambre ai 120 milioni di risarcimento. Gli specialisti
affermano che l'ospitante dei siti e' responsabile dei contenuti delle pagine
fin quando l'editore del sito in causa non e' identificato o non si manifesta
con certezza. La rivolta virtuale si organizza su un sito di difesa di
Altern.org, dove si firma una petizione in favore di Lacambre e si raccoglie
denaro per pagare l'ammenda. Finora sono stati messi insieme piu' di 35 milioni
di lire.(ANSA). 24-FEB-99 18:09
|