"Ritarda" un'autorizzazione
che non può essere concessa |
Digitale terrestre: il Cielo può
attendere. Fino al 2012 |
Gli impegni presi in sede europea vietano a Sky di
operare su frequenze terrestri fino alla fine del
2011. Il nuovo canale "Cielo" non può
decollare. Ma così ritarda anche la partenza di
un telegiornale in concorrenza con "Raiset"... |
1. dicembre 2009 |
Il titolo del celebre film firmato da Ernst Lubitsch nel
1943 è perfetto per la notizia: "Il cielo
può attendere". Sky Italia aveva
annunciato per oggi a mezzogiorno l'esordio del suo
canale digitale terrestre, battezzato appunto
"Cielo". Da alcuni giorni era visibile
l'annuncio, su un canale affittato dal Gruppo
Editoriale L'Espresso. Ma da questa mattina sullo
schermo appare una scritta:
(continua) |
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Penalizzato il servizio pubblico nel
passaggio al digitale |
Switch-on. E nel Lazio il caos e i canali fantasma |
Rai Uno, Due e Tre non si ricevono in molte aree
intorno a Roma. Confuse tra centinaia di emittenti
comparse dal nulla, sono trasmesse
"provvisoriamente" su un canale destinato a
sparire. L'Autorità di garanzia apre lunghe
istruttorie. |
23 novembre 2009 |
Da una settimana Roma è "la prima capitale europea
interamente digitale". Per la televisione, si
intende. Lo affermano le nostre autorità cosiddette competenti.
Però dimenticano di spiegare che non si tratta di un
record, ma di un passaggio obbligato: lo switch-off
simultaneo di tutte le emissioni analogiche è dovuto
alla caotica occupazione delle frequenze che blocca
l'etere italiano da più di trent'anni. Se ci fossero
frequenze libere, il passaggio dall'analogico al
digitale sarebbe progressivo e indolore.
La transizione doveva essere l'occasione per mettere
ordine. Invece a Roma e dintorni è il caos. La sola cosa certa, verificata da tutti, è lo
swich-off dell'analogico: i vecchi televisori non
ricevono più nulla. I nuovi, e i set-top-box digitali,
ricevono "di tutto e di più". Anche troppo:
gli oltre 200 canali che si trovano a ogni nuova "risintonizzazione"
sono una forzatura tecnica. Emittenti sconosciute compaiono
all'improvviso, altre scompaiono. Molte non trasmettono, molte
altre sono
presenti contemporaneamente su frequenze diverse. Ma la
questione più seria riguarda i primi tre canali della Rai.
(continua) |
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Il futuro del servizio pubblico |
Verso il nuovo contratto di servizio della Rai.
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni approva
le linee guida (ma non le pubblica). Parte
un'istruttoria sull'ordinamento dei canali. Il
presidente Calabrò in Commissione di vigilanza.
Delibera N.
614/09/CONS (Approvazione delle linee guida)
Comunicato
stampa del 19 novembre (Istruttoria sull'ordinamento
dei canali)
La relazione del
presidente dell'AGCOM alla Commissione di vigilanza |
Sono iniziate le manovre per
"normalizzare" anche la terza rete della
Rai. Tivù Sat resta un annuncio. Si congelano i fondi
per la banda larga. Sky sul digitale terrestre prima
del 2012 in violazione delle decisioni UE. L'anomalia
cresce.
Televisione: presto l'informazione
a reti unificate (13 novembre) |
|
Finalmente in libreria
(dove?)
Come acquistarlo on line |
BLOG
A
"Porta a porta" il plastico del delitto
digitale terrestre (27 novembre)
Rai penalizzata anche
in Sardegna (23 novembre)
Roma, switch-off OK.
Aspettiamo lo switch on! (18 novembre) |
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Ancora in primo piano |
Sono i
non-giornalisti che fanno buona parte
dell'informazione
Si intitola "Una vita da
(giornalista) precario" il rapporto
dell'Osservatorio sul precariato del Consiglio
nazionale dell'Ordine. Dal quale si rileva che la
maggior parte dell'informazione nel nostro paese è
fatta "non giornalisti".
(Giornalista): una professione tra
parentesi (30 ottobre)
Giornalisti e precari: la casta dei
"giornalari"
(3 giugno)
I documenti dell'Ordine dei giornalisti
Una
vita da (giornalista) precario
Documento
di indirizzo per la riforma dell'Ordine dei giornalisti
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