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InterLex - RIVISTA DI DIRITTO TECNOLOLOGIA INFORMAZIONE

N. 592

Anno XXIV - 7 gennaio 2020

 

Il Furbofono ci spia. Come possiamo difenderci?

Manlio Cammarata - 7 gennaio 2020

"Furbòfono" è una traduzione un po' tendenziosa, ma letterale, della parola "smartphone".
IL FURBOFONO è un  piccolo libro che affronta un grande problema: l'intrusione massiva dei Big delle tecnologie nella vita privata di ognuno di noi, allo scopo di influenzare le nostre scelte, dagli acquisti agli stili di vita e alla politica.
La prima edizione era una "beta", diffusa tra pochi lettori per ricavare impressioni e suggerimenti. Questa seconda edizione, più ampia e con qualche essenziale approfondimento con verifiche sul campo, è disponibile per tutti su Amazon. Come tradizionale libro di carta o come ebook, che si può leggere su qualsiasi dispositivo.

Ci sono 17.000 "app" di Google  – diciassettemila! – che raccolgono i nostri dati personali anche quando abbiamo negato il consenso. E' il risultato di una ricerca dell'International Computer Science Institute, pubblicata nel febbraio del 2019 e passata nell'indifferenza delle Autorità che hanno il compito di tutelare la nostra vita privata.

Ci sono norme europee e nazionali che dovrebbero regolare ogni dettaglio di ogni trattamento di dati personali. Una normativa "oceanica", più di centodiecimila parole, senza considerare la valanga di provvedimenti emanati dal Garante in più di vent'anni. 
Questa massa di parole impone infiniti adempimenti formali, a volte senza senso. Tanto per fare un esempio: tra le informazioni che il titolare di un trattamento deve rendere all'interessato c'è la "base giuridica" del trattamento stesso.

Base giuridica? Che vuol dire? Per chi ha qualche competenza in materia di diritto il significato è chiaro. Ma per l'interessato qualunque, il quisque de populo dei giuristi latini, l'espressione fa l'effetto del latinorum che Don Abbondio rovesciava sul malcapitato Renzo Travaglino.

Questo è solo uno dei punti intorno ai quali ruotano i nove capitoli di questo libro. Si passano in rassegna le varie categorie di "spioni" che controllano la nostra vita privata: dalle "app" dei dispositivi mobili ai browser che registrano i dati delle ricerche e della navigazione sul web, dall'aspirapolvere che rileva e trasmette la pianta della nostra casa agli "assistenti domestici", che registrano ogni conversazione alla portata del loro orecchio tecnologico.

Tutte queste informazioni concorrono a costruire il "profilo" di ognuno di noi. Migliaia di dati su ogni singola persona, miliardi e miliardi di dati (i famosi Big Data, trattati dalla cosiddetta Intelligenza Artificale),usati per influenzare le nostre decisioni, limitando la libertà di conoscere e di scegliere.
Motivi di riflessione per tutti quelli che alzano le spalle e dicono «Tanto non ho niente da nascondere». Ma non sanno quali conseguenze può avere la disseminazione dei loro dati.

Come difendersi? Non è facile, ma qualcosa possiamo fare, come spiega l'ultima parte del libro. Che si chiude con un semplice "decalogo", semplici precauzioni necessarie per proteggere almeno i nostri dati più critici. Almeno quelli che riguardano i nostri soldi, sempre a rischio quando li maneggiamo col Furbofono o con altri dispositivi non sicuri, perché così vogliono i padroni globali delle tecnologie.

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