Pressato da sollecitazioni giunte da ogni parte, il Garante ha rinviato al 30
giugno la scadenza per la predisposizione del "documento programmatico
sulla sicurezza", obbligatorio per molti trattamenti di dati personali e
originariamente prevista per il prossimo 31 marzo (vedi il comunicato).
Con l'occasione il Garante ha anche pubblicato un parere,
rispondendo a una richiesta di Confindustria, nel quale chiarisce i diversi
aspetti delle misure minime e del documento programmatico (che costituisce a sua
volta, ed è logico, una "misura minima").
E' davvero così difficile applicare le nuove disposizioni sulla sicurezza
dei trattamenti di dati personali? Il decreto
legislativo 196/03 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 7 luglio
dell'anno scorso: quasi nove mesi sono trascorsi, ma sembra che siano moltissimi
i titolari che ancora non si raccapezzano tra le previsioni del codice e il
"Disciplinare tecnico in materia di misure minime di sicurezza" (Allegato B), che pure appaiono più realistiche
e coerenti di quelle pubblicate con il DPR
318/99 (ne ha parlato Corrado Giustozzi in Dati al sicuro, non ci sono
più scuse).
Non c'è dubbio che il testo presenti qualche oscurità e qualche
"dimenticanza" (vedi Misure minime, qualche passo
avanti di Andrea Gelpi). Ma che dopo tanto tempo in molti non siano riusciti
ad applicare la normativa non trova altra spiegazione che la nostra inveterata
abitudine di fare sempre le cose all'ultimo momento.
D'altra parte lo stesso Garante non è così tempestivo, se appena ora è
"in procinto" di porre a disposizione il modello-base e semplificato di DPS
"soprattutto per le realtà medio-piccole che non si attiveranno entro il 31
marzo".
Ma tant'è: di fronte a una infinita serie di disposizioni, inutilmente
prolissa, che sembra ignorare il principio della genericità delle norme, è
logico aspettarsi che ogni dettaglio specificato faccia sorgere un dubbio per
qualcosa di non specificato. Se non altro, dopo il parere del 22 marzo, sarà
difficile dire che non è chiaro chi e per quali trattamenti debba adottare
certe misure o redigere il DPS. In ultima analisi, da tutto questo emerge che
interpretare le disposizioni (nel senso di capire bene che cosa significano) è
più difficile che metterle in pratica.
Per concludere. In queste materie è dovere del cronista segnalare anche le
cose buone, soprattutto in considerazione del fatto che molte volte il normale
funzionamento di una procedura e la sua facilità di esecuzione costituiscono
un'eccezione piuttosto che una regola: abolita la notifica cartacea, sul sito
del Garante è possibile compilare on line la notifica telematica e inviarla con
tanto di firma digitale.
Si fa in pochi minuti, senza problemi. Evidentemente la lezione della prima
notifica del '97, cartacea e su dischetto, è servita a qualcosa (vedi Titolari sull'orlo di una crisi di nervi)...
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