Sistemi di pagamento per il commercio
elettronico - 3
di Claudio Rotunno - 29.11.2000
Legato all'aspetto della sicurezza è quello della capacità di Mondex di
garantire la riservatezza e quindi l'anonimato nelle transazioni. Questo è
importante, come abbiamo visto, anche per evitare che si possa ricostruire il
profilo e le abitudini di acquisto dei vari utilizzatori. Come vedremo più
avanti c'è anche un'altra faccia su questa medaglia, rappresentata soprattutto
dai possibili utilizzi a scopo di riciclaggio di denaro di provenienza illecita.
Ecco perché è comunque previsto che la banca, di fronte a richieste
provenienti ad esempio dalla magistratura, possa fornire tutte le necessarie
informazioni allo scopo di identificare l'utilizzatore di una determinata Mondex
Card.
Sono profili come quest'ultimo che hanno probabilmente convinto la Commissione
europea - si vanta la Mondex International - ad accogliere con entusiasmo il
sistema in esame.
Uno dei grandi vantaggi dell'utilizzo di borsellini elettronici nei pagamenti
è che, a differenza ad esempio dei tradizionali assegni, il commerciante riceve
il valore di cui è creditore istantaneamente. Tale valore viene infatti
prelevato dalla carta a microprocessore e trasferito sul terminale del
venditore, il quale potrà poi connettersi in rete alla banca per depositarlo
sul proprio conto corrente o potrà accumularlo su una propria smart card da
scaricare poi presso appositi sportelli bancari.
A differenza dei pagamenti con carta di credito, non occorrono autorizzazioni e
identificazione delle parti.
La Mondex card si adatta a transazioni che possono oscillare da valori bassi a
valori elevati, l'unico limite essendo rappresentato - come già abbiamo visto -
dal valore massimo immagazzinabile nella carta.
È previsto l'uso delle Mondex cards per gli acquisti su Internet, con il grande
vantaggio che di tali utilizzazioni non rimane traccia. L'anonimato è così
garantito.
6. Senza supporto fisico
Anche quando si prescinde da un supporto fisico e si immagazzinano le
informazioni nella memoria di un PC, si rientra sempre nel concetto di moneta
elettronica. Un esempio di questo tipo è eCash. La eCash
Technologies, Inc., lo scorso 17 agosto 1999, ha annunciato l'acquisizione delle
tecnologie della DigiCash Inc.
Tra queste ultime è di assoluto rilievo lo schema denominato blind signature.
Nello spiegare il funzionamento di eCash vengono subito in evidenza le analogie
con le banconote tradizionali: esse possono essere ritirate da un conto di una
banca; il loro possesso può essere trasferito da una persona ad un'altra. Una
differenza sta nel fondamentale ruolo svolto da una banca
"elettronica", ruolo che è tuttavia molto discreto, quasi
impercettibile.
Alla moneta elettronica, ossia alle informazioni che passano dalla banca al
proprio cliente, viene attribuito un certo numero di serie. La banca appone la
propria firma digitale a tale moneta, che viene quindi registrata sull'hard disk
del cliente.
Bisogna comprendere che, in realtà, sarebbe preferibile parlare di monete
elettroniche (al plurale), in quanto ogni sequenza di dati rappresenta un certo
valore, cui è attribuito un certo numero di serie. Il software che viene
fornito al cliente si occupa quindi della gestione di ciascuna delle monete
elettroniche.
Analizzato il processo con cui un cliente può rifornirsi, da un conto
bancario, di moneta elettronica, vediamo ora come tale moneta può essere spesa
per effettuare acquisti. Il software viene di nuovo coinvolto per scegliere -
tra le monete a disposizione sull'hard disk - quali utilizzare e trasmettere al
venditore, in base al valore necessario per l'acquisto. Una volta che le monete
digitali giungono al venditore, da qui queste vengono subito inviate alla banca
dell'acquirente affinché si possa iniziare una verifica riguardo alla
spendibilità di tali monete. Interrogato il proprio database, la banca
è in grado di informare il venditore circa la validità delle monete a lui
fornite. Se l'esito della verifica è positivo, il venditore verrà infatti
informato dell'avvenuto deposito delle monete. Cruciale, in questa fase, è
perciò il numero di serie.
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