9. Decisioni rapide per assecondare l'evoluzione della Rete
Preliminary
report
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Durante il quarterly meeting di ICANN è stato nuovamente possibile
vedere i rappresentanti eletti at large sedere al tavolo del direttivo di
ICANN. Assolutamente di primo piano la posizione assunta dal rappresentante at
large del Nord America, Karl Auerbach. Durante lo svolgimento del meeting, la
sua presenza, così come quella del direttore europeo Andy Mueller-Maguhn, ha
realizzato una sorta di controllo e bilanciamento rispetto agli interessi
tecnico-economici attualmente preminenti nel direttivo di ICANN. Tale
comportamento è stato evidente soprattutto durante la discussione relativa all'ambito
dei root alternativi, con la difesa della
legittimità di questi ultimi dallo strapotere di ICANN.
Sono sorti tuttavia ulteriori e nuovi problemi per gli At Large Directors.
Infatti, durante il meeting, la rappresentanza dei domini nazionali (ccTLD
constituency) ha chiesto
ufficialmente ad ICANN di entrare a far parte del direttivo in veste di Supporting
Organization, andandosi quindi ad affiancare alle tre già esistenti SO. (Attualmente
i rappresentanti dei domini nazionali sono inseriti in una delle sette constituency
all'interno della Domain Name Supporting Organization. Tuttavia, la
loro presenza, soprattutto dal punto di vista del sostegno economico, è
assolutamente indispensabile per ICANN).
Il rischio che tale eventuale modifica nella composizione del direttivo possa
alterare il coefficiente o rapporto tra rappresentanti tecnici (Supporting
Organizations) e rappresentanti internazionali di bottom-up governance
(direttori at large) è tutt'altro che inverosimile. Infatti, i quattro
posti previsti per i direttori at large, non ancora eletti, potrebbero
essere diminuiti per essere ceduti alla rappresentanza dei domini nazionali. In
tale modo si avrebbero solo sei direttori at large a fronte dei dodici
eletti dalle tre supporting organization esistenti e dalla futura Country
Code Supporting Organization (ccSO). In tal modo il coefficiente di parità
tra membri eletti at large e membri eletti dalle supporting
organization non sarebbe più di nove a nove, ma di dodici a sei, con
evidente supremazia del contesto tecnico-economico rispetto ai fondamentali
principi di internazionalizzazione e bottom-up governance.
Sebbene tale possibile evoluzione nella composizione del direttivo sembri
ancora lontana e da definirsi nei sui aspetti più pratici (Meeting
20 giugno del ccTLD Administrative Committee, è tuttavia necessario
comprenderne in anticipo il significato.
ICANN è infatti attesa nuovamente al varco di una situazione che quindi sarà
fondamentale: ove la richiesta dei domini nazionali fosse accolta, sarebbe
allora necessario aumentare il numero di direttori at large a dodici, se
ciò non avvenisse ci troveremmo di fronte ad una decisione estremamente
rilevante e rappresentativa della prossima evoluzione del direttivo di ICANN.
Va infatti notato che la presenza dei rappresentanti dei domini nazionali all'interno
di ICANN è di assoluto primo piano. Sia da un punto di vista economico,
in quanto parte fondamentale delle entrate economiche di ICANN giungono proprio
dalla country code TLD constituency; sia da un punto di vista prettamente
pratico di legittimazione, è infatti evidente la necessità di mantenere
rapporti funzionali e chiari tra le due parti.
A tale proposito è stata recentemente nominata, nel Consiglio per gli affari internazionali
di ICANN, Teresa
Swinehart, al fine di considerare e formalizzare i rapporti tra ICANN stessa
e organizzazioni internazionali tra cui ragionevolmente anche la constituency
dei domini nazionali. La formalizzazione dei rapporti, contratti veri e propri,
tra ICANN e gli operatori dei domini nazionali ha appunto una notevole valenza
nel contesto economico; la rappresentanza dei domini nazionali produce infatti
circa un terzo delle entrate nel budget
annuale di ICANN. Il bilancio annuale, approvato durante il meeting di
Stoccolma, raggiunge ora i cinque milioni di dollari, anche a seguito della
decisone di innalzare le tariffe (da mille a duemilacinquecento dollari) che le
società di registrazione dei domini di primo livello pagano ad ICANN.
Karl Auerbach, tuttavia, nel corso del meeting ha votato a sfavore di tale
approvazione. Interessanti le sue considerazioni
a tal proposito. In primo luogo il direttore at large sottolinea il
numero eccessivo di addetti allo "staff ", circa mezzo milione di
dollari (un miliardo e duecento milioni circa) dedicati solo a tale voce di
bilancio. In secondo luogo rileva il fatto che ICANN non pare attenta in alcun
modo a risparmiare, in tal senso i numerosissimi viaggi aerei pagati per lo
staff e i direttori risultano assolutamente eccessivi: "fewer trips by
fewer people!".
Ha ottenuto invece il favore di Karl Auerbach l'isitituzione di una task
force (New
TLD Evaluation Process Planning Task Force guidata dall'attuale
presidente di ICANN Stuart Lynn) che si occupi di valutare l'impatto
dei sette nuovi suffisi (.info .biz .aero .coop .museum .name .pro) nel contesto
del Domain Name System e di internet in generale.Tuttavia, con un filo di
ironia, il rappresentante americano at large scrive: "Sarebbe come
se la united Airlines compisse un test per valutare se i propri aerei sono in
grado di trasportare i passeggeri. Gia conosciamo la risposta, i nuovi suffissi
web non destabilizzano in alcun modo la rete".
Ad ogni modo, entro breve i nuovi suffissi saranno finalmente disponibili.
Dall'approvazione dei sette è passato quasi
un anno e giustamente da più parti si è sottolineato il tempo
eccessivamente lungo richiesto da ICANN per procedere all'allargamento della
rete. Non va dimenticato, infatti, che uno dei motivi, e quindi obiettivi,
della privatizzazione della rete era la necessità di
affidare compiti, che per loro natura necessitassero di particolare celerità,
ad un organismo privato, ICANN appunto. Tale ente dovrebbe essere in grado di
garantire, diversamente da lungaggini burocratico-governative, termini decisori
brevi secondo la natura della rete stessa, sempre in costante evoluzione.