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InterLex - RIVISTA DI DIRITTO TECNOLOLOGIA INFORMAZIONE

 

"Immuni",  un aggiornamento sull'aggiornamento

Privacy e sicurezza - Manlio Cammarata - 21 aprile 2020 - Ultima ora

L'app Immuni scelta per contrastare il contagio da Covid-19 con l'impiego del contact tracing via Bluetooth è stata bersaglio di un fuoco incrociato di critiche, anche violente. Il Ministero per l'innovazione è stato costretto a pubblicare oggi un aggiornamento che riassume l'iter, le finalità e le caratteristiche essenziali del progetto italiano.
Molti dubbi sono chiariti, ma uno resta in sospeso. Ed è il più importante sotto l'aspetto della protezione dati personali.

Il documento ministeriale ripercorre le tappe che hanno portato alla scelta e dell'app e rassicura su alcuni aspetti controversi: il sistema sarà gestito da un soggetto pubblico, il software sarà a codice aperto e verificabile, l'app non raccoglierà dati non essenziali (rubrica, geolocalizzazione...), i dati saranno cancellati alla fine dell'emergenza o saranno usati in forma aggregata e anonima per studi e statistiche.

Un solo punto, cruciale, non viene chiarito: non si dice se le chiavi crittografiche saranno generate da un server centrale (approccio centralizzato) o dal dispositivo dell'utente (approccio distribuito). La differenza è che, nel primo caso, il soggetto pubblico (e un sempre possibile intrusore) avrebbero l'elenco completo di coloro che hanno installato l'app e avrebbero la possibilità di risalire alle identità degli utilizzatori; mentre nel secondo l'anonimato sarebbe molto più forte – vedi I molti dubbi sull'app italiana per il contact tracing.

Il dubbio è giustificato dal fatto che, dalle informazioni sul sito del Consorzio PEPP-PT (al quale fa riferimento l'app in fase di realizzazione da parte della Bending Spoons SpA), si può dedurre che la soluzione distribuita sarebbe stata scartata a favore di quella centralizzata.

Per il resto possiamo solo aspettare gli imminenti sviluppi. Nel frattempo può essere interessante leggere una dichiarazione di 300 docenti universitari esperti di crittografia e sicurezza informatica di tutto il mondo (Joint Statement on Contact Tracing), che insiste sulla necessità di misure forti per il rispetto dell'anonimato.

Infine, su una cosa voglio essere chiaro: nonostante i miei dubbi non siano stati fugati del tutto dall'aggiornamento ministeriale, installerò l'app appena disponibile, perché ritengo sia un dovere civico contribuire al controllo della pandemia. E poi, come ho scritto in altra sede, preferisco essere vivo e controllato piuttosto che morto fuori controllo.

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