Abbiamo visto un primo esempio di come la nostra privacy può essere violata
esaminando le "autorizzazioni" di Kaspersky su Android. Leggiamo ora
le "informative" di WhatsApp insieme a quelle della "sesta sorella" Microsoft.
"La privacy dell'utente è fondamentale per Microsoft. La presente
informativa sulla privacy illustra i dati personali raccolti da Microsoft
relativi all'utente, oltre a come vengono utilizzati tali dati. Si consiglia di
leggere le sintesi che seguono e di fare clic su "Ulteriori
informazioni" per ottenere maggiori informazioni su un particolare
argomento".
Si apre così la pagina
di Microsoft che, in quasi 32.000 caratteri, più di 4.000 parole, spiega
come e perché la casa raccolga i dati dei suoi utenti e come li difenda.
Peccato che le finalità del trattamento siano indicate in maniera che non
sembra esagerato definire ingannevole: in nessun punto si parla di
"profilazione", ma si dice che
"Microsoft raccoglie dati per questioni di efficienza operativa e per
fornire all'utente le migliori esperienze possibili con i prodotti".
Ancora: "Microsoft acquisisce dai anche da terze parti. Ad esempio i
dati raccolti vengono completati acquistando dati demografici da altre aziende.Microsoft
sfrutta inoltre servizi di altre aziende per localizzare geograficamente l'utente
a partire dall'indirizzo IP e personalizzare determinati prodotti disponibili
nella zona dell'utente".
La pagina può essere trovata quando si cerca di approfondire le informazioni
offerte da una app molto popolare: WhatsApp. Che ci tiene a chiarire che i
messaggi tra gli utenti sono cifrati e neanche la stessa WhatsApp può leggerli.
Però...
Le Informazioni legali su
WhatsApp constano di più di 33.000 caratteri, quasi 5.000 parole (una quindicina
di pagine di un libro). Lette le quali abbiamo la sensazione che WhatsApp abbia a
cuore la nostra privacy e conservi con la massima attenzione i nostri dati.
Ma
quali dati? L'elenco è abbastanza nutrito da destare il sospetto che si tratti
di profilazione, ma anche qui la parola "profilazione" non compare mai nel testo,
mentre la parola "profilo" ricorre una sola volta, dove Whatsapp si riserva
di "mostrare l'immagine del profilo". Al momento di scaricare l'app,
si deve prendere nota di quello che "può" fare. Si legge che...
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