Un percorso prossimo alla meta
di Manlio Cammarata - 05.02.98
La versione
3.4 della bozza di codice di autoregolamentazione degli Internet provider
che pubblichiamo oggi è il risultato di un lungo lavoro che ha portato alla
fusione di due diverse proposte: quella
elaborata dall'Associazione italiana Internet providers
(AIIP) e quella
proposta da InterLex. Il prossimo 10
marzo il consiglio direttivo dell'AIIP si riunirà per l'approvazione definitiva
(che potrebbe comportare qualche ulteriore modifica) e poi il documento sarà
presentato alle "autorità competenti", cioè il Garante per la
protezione dei dati personali e il Ministero delle comunicazioni.
Con l'adozione del codice di autoregolamentazione
da parte degli Internet provider italiani si concluderà un percorso iniziato
quasi tre anni fa nel Forum multimediale "La società
dell'informazione", che ha visto molti interventi costruttivi (sono tutti
nell'indice
di questa sezione) e ha considerato con la dovuta attenzione anche diverse
proposte formulate da associazioni di utenti della Rete, oltre alle indicazioni
provenienti dall'Unione europea.
Ne è scaturito un testo che non pretende di
essere perfetto, ma che dovrebbe proteggere gli interessi di tutti i soggetti
coinvolti nell'uso di Internet. Che mette in primo piano gli aspetti della
tutela della riservatezza, della protezione dei soggetti deboli nei confronti
dei contenuti "critici", della difesa contro i cosiddetti
"crimini informatici" e, più in generale, dell'affermazione dei
diritti degli utenti in quanto tali.
Questi effetti sono raggiunti attraverso la previsione di alcuni obblighi a
carico degli operatori, fondati su una precisa distinzione dei diversi ruoli che
essi svolgono nell'ambito della Rete e che consentono di determinare con
sufficiente sicurezza le rispettive responsabilità. Il codice non ripete
inutilmente le prescrizioni delle leggi vigenti, ma ad esse fa riferimento
continuo per precisarne l'ambito e le modalità di applicazione. In questo modo
non tutela solo gli utenti, ma anche i fornitori, facendo chiarezza su diritti,
doveri e responsabilità.
Tutto questo giustifica il sottotitolo di
"Carta delle garanzie di Internet". L'imminente conclusione del
dibattito che ha dato vita a questo codice non è una fine, ma un inizio: quello
di una nuova fase dello sviluppo di Internet nel nostro paese.
Sviluppo che, come sappiamo, è ancora frenato da molti fattori negativi, come
il costo delle connessioni per gli abbonati "fuori sede", dei circuiti
diretti per i fornitori e le aziende clienti e dai residui di una cultura che
continua a considerare la Rete come un demone pericoloso.
Proprio su quest'ultimo punto il codice svolgerà
un ruolo determinante, con l'affermazione dei valori positivi dell'uso di
Internet. Come afferma il testo, citando alla lettera un'indicazione
comunitaria, la Rete "è un ambiente sicuro per lavorare, imparare e
giocare".
Il testo
della bozza 3.4
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