I mille espedienti tecnologici e legislativi con i quali i padroni delle idee cercano di combattere la cosiddetta pirateria, non solo si rivelano inefficaci, ma possono sortire un risultato opposto a quello voluto: la disaffezione dei consumatori verso i contenuti "legali" e la ricerca di contenuti e modi di acquisizione alternativi.
Caro Bill, voglio indietro i miei soldi! (M. Cammarata)
Illegittimità delle limitazioni alla circolazione del software (C. Piana)
Contenuti: i “triplogiochisti” della banda larga (P. Nuti)
Il Governo ha varato in sordina a Camere chiuse, senza motivi d'urgenza, il decreto legislativo che attua (con sospetta confusione) la direttiva 2004/48/CE sugli aspetti civilistici del diritto d'autore: un nuovo giro di vite contro l'utenza, l'ennesimo favore alle lobby dell'audiovisivo. Una legge dovrebbe essere "generale" e "astratta"...
Diritto d’autore: una legge “particolare” e “concreta” (A. Monti)
La relazione illustrativa e il testo del nuovo decreto approvato dal Governo
Microsoft perde una causa per violazione di brevetti ed è condannata a pagare la bellezza di 9 milioni di dollari. Ma a sua volta "condanna" i clienti ad applicare le patches che eliminano l'illecito. Come se una casa automobilistica, scoperto un difetto su una vettura, obbligasse i proprietari a compiere la modifica a loro spese...
Microsoft viola i brevetti e il cliente paga (A. Gelpi - A. Sommaruga)

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