| La convenienza dell'«offerta
convenienza»: la voce della Rete16.05.98aggiornamento 16.05.98
 La libertà di
scegliere il provider
 Subject:
 TELECOM se la conosci la eviti....
 Date:
 Sat, 16 May 1998 06:21:29 +0200
 From:
 "Ottavio Risolia" <o.risolia@mclink.it>
 To:
 "Manlio Cammarata" <m.cammarata@mclink.it>
 
 Egr. Cammarata,
 Le scrivo per illustrarle il comportamento della telecom sulle tariffe agevolate
per il collegamento ad internet. Prima pero' vorrei fare una breve premessa che
l'aiutera' a capire perche' mi rivolgo a Lei e a MCLink nella speranza che
possiate "fare qualcosa".
 Sono uno degli utenti di MCLink che e' cresciuto telematicamente e
professionalmente come sviluppatore software con MCLink, mi sono collegato
 fin dal primo giorno che e' nata in modo sperimentale e abbonandomi quando
 e' iniziata la fase successiva, ho partecipato e partecipo tuttora ai forum
dedicati ai linguaggi e alla programmazione ricavandone una preparazione e
conoscenza immensa; ho iniziato anche dei rapporti di amicizia sia pure
epistolari. Per farla breve ho un legame con MCLink che definirei
"affettivo", non solo ma ritengo che attualmente e' l'unico provider
italiano che offra tutti i servizi che ha, quindi a maggior ragione "mi
trovo bene con MCLink".
 
 Bene, vengo al punto. Quando la telecom ha reso disponibile le tariffe agevolate
per il collegamento internet in interurbana ho deciso di usufruirne nonostante
il tranello delle tariffe che la rendono conveniente
 solo se le ore di collegamento e' tale da assorvire i costi di attivazione e
costi fissi mensili imposti da telecom. Il numero di ore di collegamento e' tale
che per me e' nonostante tutto conveniente l'offerta. Prima di compilare il
modulo e spedirlo ho dedicato un po' di tempo a leggere le varie clausole, una
di quelle clausole e' ambigua nella interpretazione e avevo fatto notare tale
ambiguita' con una telefonata agli uffici di MCLink, comunque spedisco la
domanda e dal 1 Febbraio 1998 viene attivata la tariffa agevolata. Tecnicamente
appartengo ad un settore telefonico o area locale come viene chiamato ora che e'
confinante con l'area locale di Bergamo dove risiede il POP per il collegamento
con MCLink tramite il numero ALBACOM o Infostrada. Questo e' un punto
importante, da memorizzare.
 Qualche giorno fa', l'ufficio gestione di queste tariffe mi comunica che il
contratto per l'agevolazione della tariffa verra' disdetto dalla telecom perche'
in contrasto con il punto 5 di tale contratto. Gia' questo ha del ridicolo, in
pratica l'ufficio che attiva la tariffa non effettua i controlli necessari prima
della autorizzazione (menti eccelse di chi lavora e dirige l'ufficio). La causa
di questa disdetta e' il "famoso" paragrafo 5 del contratto che dice
(cito a memoria): "la tariffa viene applicata solo se nell'area locale di
appartenenza non esiste un ISP riconosciuto dalla telecom", e guarda caso
nella mia area locale esistono due ISP. Chiamarli ISP e' un eufemismo quasi
tutti questi piccoli ISP altro non danno se non un numero telefonico, una
casella di mailbox e basta.
 Lei si chiedera' a questo punto dove e' il "trucco", il trucco sta nel
fatto che questi piccoli ISP sono in hosting (indovini un po') dalla TIN. E'
chiaro il meccanismo instaurato dalla telecom mediante questa clausula, da una
parte stimolare la nascita di questi ISP fantasmi nelle aree locali ovviamente
gestiti in hosting dalla TIN e dall'altra obbligare l'utente a servirsi di
questi ISP se vuole rispiarmare sui costi di collegamento.
 A mio avviso questo meccanismo perverso che di fatto stimola la migrazione di
utenti a cambiare ISP va combattuto fino alla sua abolizione, una cosa e' il
risparmo sul collegamento che la telecom deve fornire altra cosa e' che l'utente
sia costretto a cambiare ISP per avere un risparmio sul costo di collegamento.
 Non e' solo per "affettivita'" verso MCLink che mi rivolgo a Lei,
penso che questa clausula nuoce a tutti gli ISP di livello nazionale (come
MCLink) che non hanno una diffusione di POP a livello di area locale, cosa per
l'altro abbastanza difficile da realizzare.
 Spero che tramite i suoi articoli su internet e tramite le associazioni di
categoria alla quale MCLink appartiene qualcosa si debba fare. Non e' possibile
che si debba sottostare a questi pseudo ricatti.
 La ringrazio perl'attenzione che mi ha dedicato. Saluti.
 
 Ottavio Risolia
 Gaucho
 
  
   16.03.98Ancora
sull'offerta convenienza: per il 5% degli italiani...
 Subject:
 Formula Urbana: aspetto di interesse generale
 Date:
 Mon, 16 Mar 1998 20:54:58 -1
 From:
 "Mario Zambrini" <stu1255@student.unife.it>
 To:
 interlex@interlex.com
 
 Cari Amici di Interlex,
 
 ho visto con piacere il vostro sito, che mi pare esauriente utile e
 molto ben fatto. Vi scrivo per sottoporvi una questione che credo vi
 sia sfuggita e che ritengo invece essere degna di nota nel commento
 al provvedimento Maccanico in materia di riduzione delle tariffe
 telefoniche di accesso a Internet.
 
 Fra i molti e corretti dubbi da voi avanzati sulla reale convenienza
 della formula di sconto, avete tralasciato un aspetto che oserei dire
 fondamentale: non e' assolutamente possibile usufruire dello sconto
 da parte di tutti gli utenti residenti in settori telefonici
 appoggiantisi ad una centrale analogica. Ora questo e' a dir poco
 scandaloso per quanto riguarda il buon senso, ma non so se lo sia
 anche in termini di legge.
 
 Volevo da voi un parere sia per quanto riguarda il buon senso, che
 per quanto riguarda l'aspetto legislativo, ovvero puo' Telecom sulla
 base di questo decreto attuare una tale distinzione nei confronti
 del 5% della popolazione italiana o anche chi tecnicamente non puo'
 ricevere lo sconto (e questa difficolta' tecnica e poi comunque tutta
 da dimostrare) ha il diritto ad averlo.
 
 La prima cosa che ho fatto e' stata di rivolgermi all'Adiconsum di
 Ferrara (io risiedo in Provincia, nel piccolo comune di
 Massafiscaglia) e dopo essermi sentito dire che la Telecom e' un muro
 di gomma (cosa serviranno poi allora le associazioni di consumatori)
 mi e' stato detto che avrebbero esaudito la mia richiesta di questa
 piccola consulenza di interesse generale, soprattutto per la realta'
 locale, se gli avessi procurato gli estremi del decreto. Dopo molti
 sforzi non sono ancora stato in grado di recuperarli e volevo
 chiedervi se me li poteste indicare, magari aggiungendoli come link
 alla pagina dedicata al commento su tale decreto.
 
 Nota. Dal 1. gennaio di quest'anno,
in virtù della cosiddetta "liberalizzazione", le tariffe telefoniche
non sono più fissate per decreto, e quindi è inutile cercare gli estremi di un
provvedimento che non esiste. Gli organismi di telecomunicazioni dovrebbero
però dare la massima pubblicità alle condizioni dei servizi offerti ma, a
giudicare dai fatti, Telecom Italia non sembra molto attenta al rispetto di
queste disposizioni. (M.C.)
 12.03.98 
 
 "Offerta
convenienza" e violazioni della legge 675/96
 Subject:
 Re: Internet "Formula convenienza"
 Date:
 Thu, 12 Mar 1998 11:21:10 +0100
 From:
 Paolo Alberghetti <albp@babele.sole-pn.it>
 To:
 "'m.cammarata@mclink.it'" <m.cammarata@mclink.it>
 
 A seguito Suo interessantissimo articolo su MC di Febbraio, vorrei portare la
mia esperienza per quanto riguarda il discorso "privacy": la TELECOM
Italia, se si richiede il famoso modulo per telefono e non scaricandolo dalla
rete, invia all'abbonato il modulo con IL SOLO CONSENSO AMPLIATO pronto per
essere firmato! Io ovviamente ho inviato il modulo "Internet" con il
consenso ristretto, che anche se non chiaro almeno e un po' piu vincolante per
TELECOM. Tra l'altro, per una richiesta simile di modulo non presente in rete
(per la visualizzazione del traffico telefonico sulla bolletta) il modulo
prevedeva lo stesso la sola clausola ampliata e, solo dopo specifica richiesta
al 188 mi e stato promesso l'invio del modulo con la clausola ristretta:
bell'esempio di rispetto della privacy!
 Attenzione quindi a quello che firmate!
 
 SALUTI
 Paolo ALBERGHETTI Sacile PN
 
  
   10.03.98La convenienza
della "Offerta convenienza" - 1
 Subject:
 La "Formula Internet" della Telecom
 Date:
 Thu, 26 Feb 1998 22:11:59 +0100
 From:
 "M.&.P.Consumi" <consumi@iol.it>
 To:
 mc.posta@mclink.it
 CC:
 p.nuti@mclink.it
 
 Spettabile Redazione.
 
 ho sempre apprezzato gli interventi della rivista, che leggo fin dalla sua
 nascita, (e l'ottimo Raffaello De Masi mi e' testimonio), in favore di una
 politica piu' liberale e aperta verso chi usa il computer e contemporaneamente
le linee telefoniche.
 
 Sembrava che con il 1998 finalmente qualcosa di nuovo fosse avvenuto sulla
 strada di una reale riduzione dei costi per chi si collega a Internet.
 
 Gia' l'articolo del vostro Cammarata su Microcomputer di Febbraio, ha
 messo in luce di quanto invece siamo ancora lontani da questi obbiettivi,
 soprattutto per chi ha la sfortuna di non risiedere in grossi centri e deve
 sopportare i costi dei collegamenti a Internet a costose tariffe
 interurbane.
 
 Nessuna delle nuove "formule" offerte dalla Telecom va in questo
senso.
 
 Nemmeno la formula "Internet" che sembrava piu' vicina a queste
esigenze.
 In realta' serve solo a far fare altri soldi alla Telecom, sia prevedendo
 un balzello di lire 10.000 quale "contributo di attivazione" , sia
 prevedendo un canone mensile di lire 5.000. (perche'?).
 
 Ma nonostante tutti questi taglieggiamenti, che avrei sopportato con
 rassegnazione, io (e credo molti che si trovano nelle mie stesse condizioni),
non possiamo accedere nemmeno a questa formula per lo sbandierato :
"risparmio del 50% (dopo "i primi due minuti" ) di costo di
ciascuna connessione a un fornitore di servizi Internet.".
 
 Il fatto e' che - come spiegato dagli Uffici Sip di Siena - (sbagliano
 loro ?) che la formula vale solo per chi risiede in un distretto "dove non
 vi sia un provider autorizzato" .
 
 Io abito a Colle Val d'Elsa e il mio "provider" attuale e' a Siena,
quindi
 apparentemente dovrei ricadere nelle condizioni previste: (provider in un
 distretto confinante e tariffa interurbana), ma c'e' il solito cavillo
 che la buona Telecom ha previsto. (Il lupo perde il pelo, ma non il vizio).
 
 Ora nel mio distretto é stato istallato un "provider " che peraltro
non so
 nemmeno chi sia (prima non c'era nessuno) e quindi devo accedere a Internet
tramite "questo" provider, altrimenti niente.
 
 E' vero tutto ciò?
 
 E' solo una interpretazione delle nuove disposizioni degli uffici Telecom
 di Siena ? Non credo.
 
 E se é vero, é corretto in barba a tutte le disposizioni tendenti a
 favorire la concorrenza, le possibilità di scelta, la pluralità, ecc.
 ecc.?
 
 In sostanza per accedere a Internet dovrei disdire l'abbonamento con il
 precedente provider e farne uno con il provider del posto, sia chi sia ,
 bello o brutto, buono o cattivo, economico o costosissimo "purché
 autorizzato dal Ministero delle Telecomunicazioni"
 
 Non so se tutto quanto precede vi é noto.
 
 Vorrei cortesemente conoscere il Vostro parere e, se quanto sopra
 corrisponde a verità, sarei lieto che la rivista prendesse posizione
 contro questo ennesimo abuso delle Telecom e favorisse una diversa
 interpretazione delle disposizioni affinché, qualunque utente, a
 prescindere dalla località da dove ha la sfortuna di collegarsi a Internet
pagasse le stesse tariffe e avesse le stesse "opportunità" come a suo
tempo raccomandato dal Parlamento.
 
 Al piacere di un vostro parere, vi ringrazio per la cortese attenzione.
 
 Mino Consumi
 Colle di Val d'Elsa (Si)
 10.03.98 (lettera inviata a MCmicrocomputer) 
 
 La convenienza della
"Offerta convenienza" - 2
 
 Alla cortese attenzione di
Manlio Cammarata.
 
 Sono un assiduo lettore di MC microcomputer e suo grande estimatore per la
 capacita' di spiegare concetti difficili, soprattutto in ambito
 giudiziario, in maniera ampiamente comprensibile. Inoltre si dimostra
 molto attento alle varie sfaccettature di ogni cosa.
 
 Tornando a me, come "frequentatore" della grande rete, in questo
periodo
 piu' che mai, sono molto interessato alle questioni economiche dei miei
 collegamenti. Cosi' l'articolo "Internet 'formula convenienza' conviene
 solo a Telecom?" da lei scritto nell' ultimo numero della rivista, ha
 attirato la mia attenzione. Io in realta' non ho un abbonamento privato
 tutto per me ma faccio parte di una associazione dove, tra le altre cose,
 c'e' un collegamento ad internet (tramite un ISP) condiviso dai soci.
 Attenzione, l'associazione e' assolutamente senza scopo di lucro, noi non
 ci guadagniamo niente con questa iniziativa perche' i servizi offerti sono
 rivolti esclusivamente ai soci. Pero' parlare di soci e' un po'
 improprio: in pratica siamo un gruppo di amici che hanno deciso di fare
 una colletta annuale per poter disporre di cose che da soli non potremmo
 avere.
 
 Ultimamente mi e' giunta voce che noi potremmo chiedere una "formula
 convenienza" tra quelle presenti; ma sara' veramente cosi'? Tra i
 comunicati ufficiali della Telecom non mi e' mai capitato, spero per mia
 disattenzione, di incontrare l'esplicito richiamo alle organizzazioni
 senza scopo di lucro. Ho chiesto da piu' parti ma inutilmente. Le varie
 caselle di posta elettronica presenti nel sito della TIN sembrano come
 quelle di Babbo Natale o della Befana perche' nessuno ti risponde mai. Gli
 operatori della Telecom ragionano in termini di categoria del contratto e
 a noi, che siamo in categoria A, non spetta alcuno sconto: siamo
 paragonati ad una utenza affari, non e' assurdo?.
 
 Da tempo mi chiedo secondo quale criterio la nostra monopolista e
 onnipotente compagnia telefonica raggruppa i suoi utenti tra le varie
 categorie e se per noi e' mai possibile passare nella B.
 
 Giro a lei queste domande che poi si possono riassumere in una soltanto:
 possiamo godere di qualche sconto sul traffico telefonico verso il nostro
 provider?
 
 Ringrazio anticipatamente e resto in impaziente attesa di una risposta
 (spero positiva).
 
 Distinti saluti.
 
 Stefano Gianfelici
 
 La risposta a queste due lettere è
nell'articolo "Non
è una questione di sconti, ma di diritti"
(M.C.)
 
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