22. Computer a costo basso
Parto dalla seconda domanda sul fatto se in Italia realmente siamo indietro
nel settore del'Ict. In alcuni campi siamo indietro, come ad esempio la
diffusione dei computer nelle famiglie o la connessione ad Internet. In altri,
invece, siamo più avanti rispetto agli altri: così è stata per la diffusione
dei cellulari che non è mai stata così rapida negli altri paesi.
Questo vuole dire che, se ci fosse un'attenta politica di incentivi, allora
forse si diffonderebbe ancora di più l'informatica.
Ecco perché mi piacerebbe che venissero dati più aiuti economici per
acquistare e utilizzare i computer, incentivi che dovrebbero essere più
efficaci di quelli offerti adesso agli studenti, o che forse, potrebbero essere
ad esempio la fornitura di computer a un prezzo basso per chi dimostra di averne
necessità.
Alberto Pisani
21. Software in prova
Ciò che, a mio parere, ostacola la diffusione dell'informatica, è l'alto
costo dei programmi informatici, in particolare di quelli che servono per
lavorare. Sarebbe bello trovare un sistema per poter imparare a utilizzare
software professionali pagando poco, magari con un periodo di prova e di
noleggio. Vi sono programmi che sono utilizzati nel mondo del lavoro che costano
milioni e che nessuno si può permettere: ma allora uno come può riuscire ad
apprenderli?
Marco Faro
20. Più prudenza
Secondo me troppo si è parlato della Nuova economia senza sapere esattamente
quello che poteva significare. Il risultato è che un sacco di gente si è
buttata in questo settore senza averne le competenze e senza ben sapere quello
che stava facendo. Anche le persone, in Borsa, hanno investito senza riflettere.
L'attuale momento di difficoltà può essere un aiuto per imparare a muoversi
con più prudenza.
Attilio
19. Una gigantesca illusione
La Nuova Economia sta rivelando il suo volto: ora la gente ha scoperto che i
siti Internet costano un mucchio di soldi, sono poche le persone che li visitano
e soprattutto non fanno guadagnare. Mi chiedo chi ha creato questa gigantesca
illusione e perché, o, meglio, credo di saperlo.
Lucia Scorti
18. Leviamo l'Iva sui prodotti informatici
Sarebbe molto semplice aiutare l'e-commerce in Italia, soprattutto in
questo momento. Basterebbe abbassare l'Iva dei prodotti venduti via internet
o, addirittura, come è stata fatto negli Stati Uniti, porla uguale a zero. I
guadagni per lo Stato ci sarebbero lo stesso come imposte dirette e
probabilmente ci sarebbe un grosso aumento del fatturato. Sarebbe un atto
politicamente importante e un segnale forte.
In alternativa, si potrebbe portare l'Iva dei computer e di tutto l'hardware
al 4% come è sui libri.
Matteo Carta
17. Investire nelle idee
Le Pmi non possono scegliere se inserirsi nella Nuova Economia, semplicemente
ci sono già, e se ne devono solo accorgere. Oggi tutto è Nuova Economia
perchè ciò che si vende e si commercia sono idee, intuizioni e conoscenza. E'
questo il capitale che vale: occorre solo rendersene conto e imparare a
investire in questa direzione.
Francesca Ventore
16. Formare gli insegnanti
Lo skill shortage è dovuto al fatto che la scuola non prepara per il mondo
del lavoro, ma segue programmi troppo antiquati. E' quindi fondamentale
riuscire a rinnovare questi programmi, magari cercando delle interazioni tra il
mondo reale delle imprese e quello della scuola. A volte, tra l'altro, gli
insegnanti se sanno meno rispetto agli alunni e quindi devono essere aggiornati,
con programmi seri che non si limitino a poche ore durante l'anno.
Andrea Lolli
15. Un po' di protezionismo
Le aziende di informatica nel nostro paese rischiano di essere colonizzate da
quelle americane così come è già successo nel settore elettronico da parte
del Giappone. Sarebbe auspicabile trovare un sistema per difendere le piccole
aziende italiane che lavorano nel mondo di Internet, magari privilegiando le
imprese europee rispetto a quelle oltreoceano.
Anna Venturi
14. Fare interagire la scuola con l'industria
Per investire in formazione un'idea potrebbe essere quella di fare compiere
corsi informatici all'interno delle stesse aziende, corsi che potrebbero
valere come un esame universitario o come una materia alle superiori. In questo
modo le aziende avrebbero già la conoscenza di alcuni eventuali futuri
lavoratori e gli studenti potrebbero vedere come si lavora sul campo e
apprendere quelle nozioni che servono davvero.
Riccardo
13. La Falsa Economia
La Nuova Economia non è in crisi: semplicemente è in crisi quella falsa che
aveva raccontato che con poco impegno tutti sarebbero diventati ricchi
semplicemente acquistando qualche azione di società legate al Web o che avevano
nel loro nome la parola Net o qualche cosa di simile.
Anna Manzoti
12. Prospettive illusorie
Non sono d'accordo con la domanda sul quando le aziende della Nuova
economia inizieranno a fare utili: già ora le aziende sane producono utili e
quelle che hanno un business plan solido inizieranno a produrre utili tra poco
tempo. Le società che sono fallite erano quelle che avevano un progetto che, in
tempi meno euforici, nessuno avrebbe finanziato perchè non si capiva da cosa
avrebbero potuto guadagnare. Dalla pubblicità? Ma quando, se la pubblicità in
Italia è monopolio delle televisioni?
Franco Tonio
11. Rilevazione vera
Un sistema per aiutare Internet in Italia sarebbe quello di imporre per legge
un sistema unico di rilevazione degli accessi al Web, come è stato fatto, anche
se privatamente, dall'auditel: in questo modo gli investimenti della
pubblicità crescerebbero perché saprebbero esattamente quante sono le persone
a cui i loro messaggi giungono.
Giovanni Ladi