Secondo
convegno del Forum multimediale "La società
dell'informazione" LA LEGGE E LA RETE Roma, 12 novembre 1997 |
|||
Introduzione ai lavori Sarebbe mio compito, come coordinatore del Forum, aprire i lavori di questo convegno con una sintesi dei contributi che sono alla base della nostra discussione. Ma preferisco sottrarmi a questa pesante incombenza, sia perché la disponibilità in rete di tutto il materiale rende possibile a chiunque di farsi un'idea del dibattito che si è svolto fino a oggi, sia perché metterei a dura prova la vostra pazienza, prima ancora di iniziare. Infatti i testi che abbiamo raccolto si contano ormai a centinaia, tanto che è stato necessario provvedere InterLex di un motore di ricerca. Oltre alle relazioni specifiche per questa sessione, ci sono infatti un grande numero di interventi e repliche pervenuti dalla primavera del '95, gli articoli della rivista, le discussioni nella pagina di attualità del Forum, gli stimoli di InBox e dell'attualità di InterLex, per non parlare della massa di contributi contenuta nelle pagine di tesi e ricerche. Un quadro d'insieme si può ricavare dall'indice sistematico, che ci aiuta a inquadrare il discorso nei suoi aspetti più generali. Ma prima di tutto devo darvi una notizia dell'ultima ora: il Tribunale di Roma ha finalmente ordinato l'iscrizione della nostra testata nel registro della stampa, come "periodico plurisettimanale trasmesso a mezzo rete telefonica, in formato digitale, con i protocolli tecnici della rete Internet". E' un evento che possiamo definire "storico", perché per la prima volta in Italia è stato accettato il principio che l'informazione sulla Rete può avere la stessa natura di quella stampata e radiotelevisiva. Prima di questa ordinanza, la registrazione di una testata diffusa su Internet si poteva ottenere solo con formule equivoche o presentandola come parte di una pubblicazione tradizionale. Sono state dunque accolte le indicazioni emerse dalla discussione iniziata fin dal primo numero di InterLex. Torniamo al
quadro generale. Il primo elemento che richiama la nostra
attenzione è l'inedita solerzia del legislatore, che in
poco più di un anno ha emanato o predisposto importanti
provvedimenti per lo sviluppo della società
dell'informazione nel nostro paese. Ma "non è tutto oro quel che riluce": se passiamo dal semplice elenco dei progetti, avviati o solo annunciati, a una sia pur sommaria analisi dei loro contenuti, notiamo incongruenze, reticenze e lacune che sembrano indicare l'assenza di un disegno complessivo organico. La proliferazione di leggi e regolamenti - combinata con la torrenziale predisposizione e produzione di norme europee, e stretta dalla necessità di conciliare contrapposti interessi di enorme portata - potrebbe frenare più che favorire l'evoluzione del sistema, in assenza di un progetto articolato e lungimirante. Su alcuni punti le soluzioni non dovrebbero tardare molto: non è lontano il traguardo della completa riforma del sistema radiotelevisivo e si intravede il completamento della normativa sulla tutela dei dati personali, in particolare per quanto riguarda l'informazione, sia tradizionale, sia telematica. Fra l'altro, il regolamento sulla sicurezza dei dati personali dovrebbe essere emanato da un momento all'altro e siamo a buon punto con il codice di autoregolamentazione dei fornitori di Internet (che noi preferiamo chiamare "Carta delle garanzie di Internet"). Con l'entrata in funzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, molti altri problemi potrebbero trovare soluzione in tempi ragionevoli. Resta però
aperta una questione fondamentale e piena di difficili
articolazioni, che sembra ancora sconosciuta al
legislatore: il diritto all'informazione come aspetto
fondamentale della libertà dei cittadini. In
quest'ambito emerge il tema del diritto di accesso alle
norme, più volte richiamato nel nostro Forum, che a sua
volta coinvolge un altro problema che non può più
essere eluso: quello della qualità della produzione
normativa, alla quale le tecnologie dell'informazione
possono dare un contributo sostanziale, anche se non
risolutivo. Ma torniamo a oggi. Come sapete, non ci sono discorsi ufficiali né lunghe relazioni. Solo brevi interventi - al massimo dieci minuti in prima battuta e non più di cinque per eventuali repliche, ai quali cercheremo di dare un'ordine logico sulla base delle schede di prenotazione. Abbiamo rinunciato agli "effetti speciali" del nostro primo convegno, ma diffondiamo su Internet l'audio di questa riunione e cercheremo di dare spazio anche a interventi "dalla Rete". Sperando che la tecnologia non ci tradisca. |