E a Reggio Calabria
"scoprono" un bug già risolto dalla legge
Firma digitale per semplificare gli illeciti
La notizia: un gruppo di ricercatori calabresi ha identificato una
vulnerabilità della firma digitale. Ma il problema non è nuovo ed è stato
già risolto dal legislatore. Che però vorrebbe usare la firma digitale per
"semplificare" i trasferimenti truffaldini di quote delle
società a responsabilità limitata.
Un "baco" che non c'è e una scorciatoia per i
disonesti (M. Cammarata) La luna, il pozzo, la bufala (C.
Giustozzi)
Una prassi diffusa che può comportare
conseguenze molto gravi
Quando la firma digitale viola la legge
Un problema già segnalato da tempo, ma non ancora risolto: il dispositivo di
firma affidato ad altri. Il titolare deve custodire e usare personalmente il
dispositivo di firma. Il certificatore deve identificare con certezza chi
richiede il certificato. Intanto una sentenza sancisce i limiti della posta
elettronica.
E' illecito affidare il dispositivo al
commercialista (M. Cammarata) Le intenzioni del bravo certificatore (D.
Coliva)
Crimini informatici
Con la legge di adesione dell'Italia alla Convention on Cybercrime si
sono aggiornate le norme sui reati informatici e si è introdotta la responsabilità delle
aziende per illeciti commessi dai dipendenti. Formazione e regole per prevenire
i problemi e mettersi al sicuro da pesanti sanzioni amministrative. Le aziende non possono più “snobbare” i reati
informatici (P. Galdieri)
Dati personali
Il 64 per cento dei cittadini europei è preoccupato per i propri dati
personali: emerge da una ricerca svolta su un campione comprende circa 27.000 cittadini nei 27 Paesi UE e 4.835 imprese
titolari
di trattamento, intervistati ad inizio 2008. Ne dà notizia la newsletter del
Garante italiano. L’indagine Eurobarometro sulla protezione dati
in UE