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 Il decreto legislativo 103/95 e le autorizzazioni generali

FAQ (Frequently Asked Questions)
Come essere in regola con dichiarazioni e domande di autorizzazione
(DLgs 103/95 - DPR 420/95 Delibera 467/00/CONS - aggiornamento 01.11.00)

In questa pagina sono riportate le FAQ in materia di dichiarazioni e richieste di autorizzazione per gli internet provider secondo la vecchia normativa, decaduta con le "autorizzazioni generali" ai sensi della delibera  467/00/CONS dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Altri testi sull'argomento nell'indice di questa sezione.

Riferimenti

La nuova disciplina delle autorizzazioni generali:
DPR 318/97, art. 6 e DM 05.02.98, artt. 1 e 2
Disposizioni in materia di autorizzazioni generali
- Delibera n. 467/00/CONS dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
Misure e modalità di versamento del contributo dovuto all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - Decreto del Ministro delle finanze 12 luglio 2000 

Le vecchie norme:
Decreto legislativo 103/95
Regolamento applicativo (DM 420/95)
Contributi per le autorizzazioni (DM 5 settembre 1995)

 Domande
23. Chi rivende CDN rientra nel campo di applicazione del DLgs 103/95?
22. Chi rivende uno spazio (Web hosting) acquistato da un ISP, è soggetto a qualche forma di autorizzazione?
21. Chi offre servizi e accesso ad Internet rientra nel regime di "autorizzazione generale" o di "licenza individuale"?
20. Che cosa cambia con il decreto ministeriale 5 febbraio 1998?
19. Da quando decorre la disciplina delle autorizzazioni generali?
18. Internet cafè, biblioteche e circoli vari sono tenuti alla dichiarazione o alla domanda di autorizzazione?
17. A chi si devono versare i contributi per le autorizzazioni?
16. Che cosa vuol dire che occorre la dichiarazione o l'autorizzazione "per ogni tipo di servizio"?
15. Occorre la dichiarazione o l'autorizzazione per ottenere un nome di dominio?
14. Se cambia la ragione sociale o un altro elemento, si deve fare una nuova pratica?
13. Quali sono le sanzioni per l'inosservanza delle norme?
12. Come deve fare chi, pur offrendo il servizio da tempo, non è in regola?
11. Quali sono i contributi da pagare?
10. Si deve presentare una dichiarazione o una domanda di autorizzazione per ogni POP?
 
9. Occorre la carta bollata?
  8. Si può presentare un solo documento?
  7. E' necessaria l'autorizzazione per i circuiti diretti che collegano i POP?
  6. In quali casi si deve presentare la domanda di autorizzazione?
  5. In quali casi si deve presentare la dichiarazione?
  4. E' necessaria una dichiarazione o una domanda di autorizzazione per ogni servizio?
  3. Per quali servizi non deve essere presentata la dichiarazione o la domanda?
  2. Per quali servizi deve essere presentata la dichiarazione o la domanda?
  1. Chi deve presentare la dichiarazione o la domanda di autorizzazione?

Nota: Le risposte sono frutto della nostra interpretazione della normativa. Il Ministero delle comunicazioni non ha mai dato risposte ufficiali ai numerosi quesiti che sono stati posti ma, accogliendo le dichiarazioni e le domande di autorizzazione preparate secondo le indicazioni che abbiamo fornito a molti Internet provider fin dal dicembre del '95, ha di fatto confermato la nostra interpretazione.

23. Chi rivende CDN rientra nel campo di applicazione del DLgs 103/95?

Sì. Deve quindi indicare il servizio nella domanda di autorizzazione (ma è dubbio che questa norma sia ancora valida, vedi "103/95: la storia continua, aspettando le autorizzazioni generali") e versare L. 1.000.000 per l'autorizzazione e L. 1.000.000/anno per ogni sede, dalla quale venga reso il servizio, in cui siano presenti apparecchiature di commutazione. Non 1.000.000 per ogni cliente!

22. Chi rivende uno spazio (Web hosting) acquistato da un ISP, è soggetto a qualche forma di autorizzazione?

Il servizio di hosting non è un "servizio di telecomunicazioni" e quindi non è soggetto ad autorizzazioni o altre formalità.

21. Chi offre servizi e accesso ad Internet rientra nel regime di "autorizzazione generale" o di "licenza individuale"?

Quando saranno in vigore le norme del DPR 318/97, rientrerà nel regime di autorizzazione generale. Le licenze individuali saranno in sostanza assegnate agli "operatori di telecomunicazioni", che sono altra cosa rispetto ai "fornitori di servizi pubblici di telecomunicazioni", tra i quali rientrano i fornitori di accessi a Internet.

20. Che cosa cambia con il decreto ministeriale 5 febbraio 1998?

Il decreto ministeriale si limita a stabilire la misura dei contributi per le "autorizzazioni generali", introdotte dalla normativa europea e accolte dal DPR 318/97, art. 6: sparisce la distinzione tra offerta su linea commutata e circuiti diretti, tutti i fornitori di servizi di telecomunicazioni sono soggetti all'autorizzazione generale (che si ottiene presentando una dichiarazione e pagano un milione per l'istruttoria e un milione l'anno (compreso il primo) per ogni sede in cui sono installate apparecchiature di commutazione. Se il servizio è offerto in più di una regione, il contributo per l'istruttoria è di dieci milioni.

19. Da quando decorre la disciplina delle autorizzazioni generali?

L'art. 6, comma 30, del DPR 318/97 stabilisce che gli operatori devono adeguarsi entro 120 giorni dalla pubblicazione delle regole per le autorizzazioni generali. Ma le regole non sono ancora state emanate (al 22.12.98)

18. Internet cafè, biblioteche e circoli vari sono tenuti alla dichiarazione o alla domanda di autorizzazione?

No, perché non offrono servizi di telecomunicazioni come definiti dalla normativa (instradamento di segnali sulla rete pubblica), ma l'uso, gratuito o a pagamento, di computer collegati alla rete. Il servizio di telecomunicazioni è prestato dal provider al quale il circolo o la biblioteca sono collegati. Quindi i verbali di contravvenzione che sono stati recentemente elevati dalla polizia postale sono assolutamente illegittimi e vanno contestati.

17. A chi si devono versare i contributi per le autorizzazioni?

Il decreto ministeriale 5 settembre 1995 indica le seguenti modalità:
a) versamento in conto corrente postale intestato alla tesoreria dello Stato
b) versamento con vaglia postale ordinario nazionale o internazionale intestato alla tesoreria dello
Stato;
c) accreditamento bancario a favore dell'ufficio italiano cambi per il successivo versamento sull'apposito
capitolo del Ministro del tesoro.
La soluzione più semplice è il versamento in conto corrente postale. Ogni provincia ha un diverso conto corrente, che deve essere chiesto all'ufficio postale.

16. Che cosa vuol dire che occorre la dichiarazione o l'autorizzazione "per ogni tipo di servizio"?

Il DPR 420/95 stabilisce all'articolo 4, comma 2: L'interessato deve presentare una dichiarazione per ogni tipo di servizio che intende offrire. L'articolo 5, comma 4, ripete la prescrizione per quanto riguarda la domanda di autorizzazione.
Qualcuno ha interpretato queste disposizioni nel senso che occorre una dichiarazione (o una domanda di autorizzazione) per l'E-mail, una per l'HTTP, una per l'FTP e via elencando, confondendo il concetto di "servizio" con quello di "protocollo" o addirittura di comando UNIX! In realtà queste sono "funzioni" di un unico servizio, che è appunto il servizio di accesso a Internet. Quindi si deve fare una sola dichiarazione (o domanda di autorizzazione) e non è necessario elencare le singole funzioni, perché esse sono implicite nel servizio.
Diverso è il caso in cui l'interessato offra, oltre l'accesso a Internet, anche altri servizi di telecomunicazioni, come la trasmissione dati (intesa come semplice trasporto dei segnali da punto a punto, secondo la definizione dell'articolo 1 del DLgs 103/95) o servizi audiotel, videotel ecc.

15. Occorre la dichiarazione o l'autorizzazione per ottenere un nome di dominio?

Assolutamente no, perché essere titolare di un nome di dominio non comporta di per sé l'offerta di servizi di telecomunicazioni ai sensi della normativa vigente. Eventuali richieste in questo senso da parte delle naming autorihy sono illegittime.

14. Se cambia la ragione sociale o un altro elemento si deve fare una nuova pratica?

No, basta segnalare la cosa, inviando copia della visura camerale o un altro documento che attesti la variazione.

13. Quali sono le sanzioni per l'inosservanza delle norme?

L'articolo 7 del DLgs 103/95 prevede la sospensione dei collegamenti fino alla regolarizzazione delle procedure per la mancata notificazione; per la mancata richiesta di autorizzazione c'è anche la sanzione amministrativa da cinque a trenta milioni. Se il servizio viene espletato in difformità da quanto previsto dall'atto di autorizzazione, il Ministero dispone la sospensione dei collegamenti da dieci giorni a tre mesi; in caso di recidiva dispone la revoca dell'autorizzazione.

12. Come deve fare chi, pur offrendo il servizio da tempo, non è in regola?

E' bene presentare più presto possibile la dichiarazione o la domanda di autorizzazione. Il rischio è quello della sospensione del servizio per il tempo necessario a regolazzare la posizione nel primo caso, mentre per la mancata domanda di autorizzazione c'è una multa piuttosto salata (vedi la risposta n. 13).

11. Quali sono i contributi da pagare?

Per le dichiarazioni non è dovuto alcun contributo
Secondo
il decreto ministeriale del 5 settembre 1995, all'atto della richiesta o del rinnovo dell'autorizzazione è dovuto un contributo di L. 1.000.000 a titolo di rimborso delle spese di istruttoria
E' poi dovuto un contributo annuo di L. 1.000.000 per ciascuna sede in cui sono installate apparecchiature di commutazione, a titolo di rimborso delle spese per controlli amministrativi e verifiche tecniche.

10. Si deve presentare una dichiarazione o una domanda di autorizzazione per ogni POP?

No, la norma parla di una dichiarazione o domanda di autorizzazione per ogni servizio. Nel documento deve essere sommarariamente descritta la rete, e quindi devono essere elencati i POP attivi in quel momento. Quando si aggiungono altri POP è sufficiente inviare un'integrazione alla prima dichiarazione o domanda di autorizzazione.

9. Occorre la carta bollata?

Sì, dichiarazioni e domande di autorizzazione vanno presentate in carta bollata.

8. Si può presentare un solo documento?

Sì, si può preparare un solo documento in cui si dichiarano i servizi offerti su linea commutata e si chiede l'autorizzazione per i servizi offerti su circuiti diretti.

7. E' necessaria l'autorizzazione per i circuiti diretti che collegano i POP?

No, perché l'uso di questi circuiti, e per tutti quelli che fanno parte della rete che collega i diversi punti di un fornitori, non viene "offerto".

6. In quali casi si deve presentare la domanda di autorizzazione?

La domanda di autorizzazione deve essere presentata quando l'offerta riguarda accessi su circuiti diretti.

5. In quali casi si deve presentare la dichiarazione?

La dichiarazione (Allegato A) deve essere presentata quando si offre l'accesso a Internet su linea commutata. La linea dedicata usata per connettersi al provider di livello superiore non è "offerta", e quindi non è soggetta ad alcuna formalità da parte di chi la utilizza.

4. E' necessaria una dichiarazione o una richiesta di autorizzazione per ogni servizio?

Sì, purché si trattati di servizi diversi (vedi le "definizioni" all'art. 1 del 103/95. Per esempio, accesso a Internet e rivendita di capacità sono servizi diversi.

3. Per quali servizi non deve essere presentata la dichiarazione o la domanda di autorizzazione?

Non si deve presentare nulla per tutti i servizi che non consistono totalmente o parzialmente nella trasmissione e nell'instradamento di segnali sulla rete pubblica di telecomunicazioni mediante procedimenti di telecomunicazioni, come hosting, housing. realizzazione di pagine HTML o anche il servizio di caselle e-mail, se insieme a questi non viene fornito il servizio di accesso alla rete.

2. Per quali servizi?

La dichiarazione o la domanda di autorizzazione devono essere presentate per "i servizi di telecomunicazioni" offerti al pubblico, cioè per tutti i servizi la cui fornitura consiste totalmente o parzialmente nella trasmissione e nell'instradamento di segnali sulla rete pubblica di telecomunicazioni mediante procedimenti di telecomunicazioni, ad eccezione della radiodiffusione e della televisione. Quindi, nel nostro caso, per l'offerta di accesso alla rete Internet.
Il servizio di accesso a Internet comprende tutte le funzioni, come e-mail, FTP, HTTP ecc. Questi non sono "servizi" a sé stanti, ma fanno parte del servizio di accesso a Internet, quindi non devono essere oggetto di dichiarazioni o domande di autorizzazione separate ed è inutile elencarli nella dichiarazione o nella domanda di autorizzazione.

1. Chi deve presentare la dichiarazione o la domanda di autorizzazione?

La dichiarazione o la domanda di autorizzazione devono essere presentate da tutti coloro che offrono servizi di telecomunicazioni, quindi anche dai fornitori di accesso a Internet, che è un servizio di telecomunicazioni.