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  Attualità

Messaggi dalla Rete - 1998

   2001   2000   1999   1997
 

09.12.98
Commercio elettronico, democrazia telematica e medioevo
Subject:
Commercio elettronico, democrazia telematica e medioevo
Date:
Wed, 9 Dec 1998 11:26:32 +0100
From:
"Alessandro Frillici" <alex@cline.it>
To:
<interlex@interlex.com>

Desidero farvi conoscere l'esperienza che stò vivendo nell'ordinare un
software dagli USA via Internet. Credo che sia interessante per comprendere
come mai in Italia Internet resta un soprammobile utile solo per macinare
scatti alla Telecom. Vi premetto che sono un avvocato particolarmente
interessato ad Internet e che sono socio di una piccola società Internet
Provider.
La storia inizia il 27 ottobre 97, quando, navigando, decido di acquistare
un software direttamente dagli USA. Via email il giorno dopo ricevo la
comunicazione che l'ordine è stato evaso ed il pacco spedito. Finalmente il
19 novembre ricevo una lettera (tassata) dall'Ufficio Pacchi dogana delle
Poste Italiane a Fiumicino Aeroporto, con cui mi si chiede copia di un
documento di riconoscimento necessario per lo sdoganamento. Provvedo lo
stesso giorno con un fax e chiedo di conoscere per quale motivo occorre un
mio documento, quale uso sarà fatto dei dati contenuti in esso ed in base a
quali disposizioni di legge è stata fatta la richiesta.
Il 28 novembre, non avendo ricevuto alcuna risposta, scrivo sia all'Ufficio
interessato sia alla direzione generale delle P.T. rinnovando le richieste
e
sollecitando lo sdoganamento del pacco. Contemporaneamente cerco via
Internet di mettermi in contatto con le Poste Italiane e con il Ministero
delle comunicazioni, ma pur trovando tutte le fotografie dei ministri
corredati di curriculum vitae, non riesco a trovare altro indirizzo email
se
non quello del webmaster. Ho provato a mandare un messaggio all'unico email
disponibile, ma ancora attendo una risposta.
Ad oggi non ho ricevuto risposte convenzionali alle mie lettere nè
tantomeno
il pacco ma, questa mattina, ho ricevuto una telefonata da parte
dell'Ufficio postale di Fiumicino Aeroporto con cui mi hanno spiegato che
il
documento sarebbe servito se fossi andato direttamente all'aeroporto a
ritirare il pacco (io abito a Foligno 160 Km da Roma), che il pacco era
fermo alla dogana per il pagamento dell'IVA e dei diritti doganali (in
tutto
il 22%), che avrei potuto pagare il dovuto a mezzo vaglia postale e che,
successivamente, avrebbero provveduto a spedirmi il tutto al mio domicilio
con raccomandata assicurata (naturalmente a mio carico). Alla mia obiezione
che tutto questo non era scritto sull'avviso speditomi mi hanno risposto
che
gli stampati sono incompleti ed alla domanda di quando avrei ricevuto il
pacco mi hanno risposto che ci sono di mezzo le feste e che probabilmente
entro gennaio 99 riceverò il tutto.
Se penso ai rischi del pagamento on line a mezzo carta di credito (parlando
con la mia banca e con la Bankamericard mi è stato vivamente sconsigliato
di
usare la carta di credito su Internet), alle spese accessorie, ai tempi
biblici di consegna ed all'ottusità degli uffici, credo proprio che la
prossima volta cercherò il software al negozio.
Quanto all'uso della rete da parte degli enti istituzionali, mi sembra che
più di favorire una partecipazione del cittadino si preferisca utilizzarli
per una pubblicità personale.
La pagina del Presidente del Consiglio (www.palazzochigi.it), oltre alla
foto segnaletica ed ai dati anagrafici, fornisce anche un elenco delle
pubblicazioni, naturalmente non acquistabili on line !
Cordiali saluti

Alessandro Frillici




29.07.98

La polizia svizzera censura Internet
Subject:
Censura svizzera!
Date:
Wed, 29 Jul 1998 18:01:48 -0100 (GMT-0100)
From:
Filippo Anello <filippo@geco.it>
To:
interlex@interlex.com

---------- Forwarded message ----------
Date: Wed, 29 Jul 1998 11:12:06 +0200
From: Dean <dean@ticino.edu>
To: cyber-rights@ecn.org
Cc: ML Tecnica <tecnica@ticino.com>, Manuel Wenger <manuel@wenger.net>,
support@ticino.com, cdt@cdt.ch, multimedia@gdp.ch, info@laregione.ch,
cantone@laregione.ch, info@tinet.ch, info@bluewin.ch,
Dean Buletti <dean@ticino.edu>, Roberto von Flue <rvonfluee@tinet.ch>
Subject: Censura svizzera!

Salve a tutti!

Smetto con questa occasione i miei panni di lurker,
ma la situazione mi sembra piuttosto grave da richiederlo.

Vi riassumo la situazione, citando un articolo
comparso stamani sul giornale locale "La Regione":

Il 23 luglio scorso la "Divisione informazioni della polizia federale
svizzera, organo che si occupa della sicurezza dello Stato", ha spedito
una lettera (di cui non ho gli estremi) a "oltre cento provider sparsi in
Svizzera invitandoli a bloccare l'accesso a siti Internet che diffondono
messaggi oppure ideologie razziste o inneggianti alla violenza estrema
islamica. Stop a ai nazisti (ma non solo) on line, dunque. La polizia
federale invita [i provider] a non permettere l'accesso dei propri
abbonati ai seguenti siti:
www.ety.com/tell
www3.stormfront.org
www.webcom.com/ezundel/index.htm
www.melvig.com
www.alpha.org/directory/main.htm
www.vho.org
abbc.com/islam/deutsch/deutsch/htm
www.aryanbook.com
www.resistance.com
www.ostara.org/frohlich.
Dieci siti tra le migliaia esistenti al mondo. Un'infima parte anche
rispetto ai 700 indirizzi che figurano nella lista stabilita dalla
polizia federale. Una scelta parziale che ha spiazzato la maggior parte
dei provider. Da un canto perché la polizia federale dimostra di avere
scarsa conoscenza di Internet (chiedere di bloccare solo il sito
www3.stormfront.org significa non sapere che lo stesso contenuto è
visibile allo stesso indirizzo ma con radice www,www2 e www4). Dall'altro
poiché questa decisione lascia intendere che la censura potrebbe
estendersi ad altri siti - anche di altro genere - con la diffusione di
numerose altre liste. In questi giorni sono diversi i provider che
chiamano la polizia federale per chiedere ulteriori informazioni. Quali
le domande più frequenti? <<Se la lista dei siti verrà aggiornata e se
non sia il caso di intervenire presso gli attuali cinque grandi provider
che in Svizzera affittano le reti>>, risponde Kronig [Philippe Kronig,
capo supplente della suddetta Divisione informazioni]. Il quale aggiunge:
<<Prima di far capo agli Upstream provider, con i quali stiamo
discutendo, abbiamo però voluto informare i provider regionali
sensibilizzandoli al problema e testando le possibilità tecniche di
successo di un'operazione del genere. Solo unendo le forze si arriverà a
limitare l'accesso a siti Internet che propagandano ideologie razziste e
violenza>>. Un'iniziativa, quella della polizia federale, che non ha
lasciato indifferenti i provider anche ticinesi. Diversi hanno già dato
seguito alla richiesta di Berna. E, per esempio, Ticino.com nelle
prossime settimane intende far avere alla polizia federale tanto il
numero di tentativi di accesso ai siti incriminati quanto i pareri degli
utenti di internet che sono invitati ad esprimersi all'indirizzo
www.ticino.com/censura".

La cosa è di una gravità senza precedenti e non serve stare a commentarla.
E' ancora più grave dei sequestri e delle chiusure di siti che pubblicano
materiale in qualche modo "scomodo", perché colpisce l'utente!
Già da stamattina i siti succitati sono irraggiungibili:
basta digitare
www.webcom.com
per vedersi apparire la seguente scritta:
>Diese WEB-Site ist auf Anordnung der Schweizerischen Bundespolizei
>zensiert worden.
>Questo sito è stato censurato su avviso della
>Polizia Federale Svizzera.
>
>Cette page Internet a été censurée par la
>Police Fédérale Suisse.
>
>This site has been censored by the
>Swiss Federal Police.
>
>
>[LOGO]
>
>SCHWEIZERISCHE BUNDESPOLIZEI
>POLIZIA FEDERALE SVIZZERA
>POLICE FEDERALE SUISSE
>SWISS FEDERAL POLICE
>
>Dateci il vostro parere sull'applicazione
>dell'articolo 261bis del CP

L'ultima frase è linkata all'URL
www.ticino.com/censura,
che vi invito letteralmente ad invadere di "opinioni".
La cosa ridicola è che la pagina finisce con un contatore
d'accessi, che con una semplice serie di "refresh" ho personalmente
portato da 21 a 40!
Provvederò a far lievitare i "tentativi di connessione",
invalidando di fatto questa delazione del mio provider.

Ovviamente non potendovi accedere, non posso sapere che tipo di siti
siano quelli della lista. Ma qualunque cosa mettessero in rete, hanno lo
stesso diritto di tutti.
Per favore, datemi una mano a dire no alla censura!

Messaggio per chi legge in CC:
Sui siti dei giornali ticinesi la notizia non ha la visibilità
che la sua gravità meriterebbe; nessun atto di censura, di qualunque
tipo e per qualunque motivo, è accettabile.
La libertà di comunicazione deve essere tutelata a prescindere
dal tipo di informazioni trasmesse:
oggi si dice siano i nazisti, domani potrebbero essere gli squatter,
il giorno dopo i siti che riportano le notizie sul caso degli averi degli
ebrei morti nella Shoa di cui le banche svizzere sono tuttora in
possesso, e così via, o semplicemente chi diffonde messaggi come questo!
La prontezza dei provider a dare seguito a questa iniziativa
è gravissima, ai limiti dell'impedimento di usufruire di un servizio
pubblico; l'apparente miopia della polizia federale rivela sin troppo
esplicitamente i suoi fini censori e di controllo su un mezzo che nessun
governo nazionale ha diritto, ma soprattutto il potere, di limitare.

Esistono milioni di modi di accesso alla Rete e alle informazioni che
essa contiene: esiste la possibilità di pubblicare sotto indirizzi
alternativi (detti "mirror") gli stessi identici materiali; c'è la
possibilità di ricevere tramite e-mail i contenuto di qualunque sito web.

Non è con la censura che si combatte il fenomeno nazi:
la censura fa male a tutti;
chi ha a che fare con "Nazinternet" (nome dato furbescamente
all'operazione), a quest'ora avrà già trovato il modo di aggirare i goffi
ostacoli messi in piedi dalla polizia e dai provider.
Ai quali sarà bene ricordare che controllare in qualunque modo l'attività
dei propri clienti (posta elettronica, accesso a siti web, eccetera)
viola la privacy del libero cittadino.

Da ultimo vi riporto l'URL della pagina che
appare a chi tenti di connettersi ad uno dei siti
dell'elenco:
<
http://home.ticino.com/censored/>.
Questo è il codice HTML della pagina, che
vi rinvito a visitare numerose volte!
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 3.2 FINAL//EN">

<HTML>
<HEAD>
<TITLE>Home</TITLE>
<META NAME="Generator" CONTENT="NetObjects Fusion 3.0 for Windows">

</HEAD>

<BODY BGCOLOR="#FFFFFF" LINK="#0000FF" VLINK="#990000" TEXT="#000000"
TOPMARGIN=0 LEFTMARGIN=0 MARGINWIDTH=0 MARGINHEIGHT=0>

<TABLE BORDER=0 CELLSPACING=0 CELLPADDING=0 WIDTH=480>
<TR VALIGN="top" ALIGN="left">
<TD WIDTH=480 HEIGHT =35><IMG SRC="./clearpixel.gif" WIDTH =480 HEIGHT=1
BORDER=0></TD>
</TR>
<TR VALIGN="top" ALIGN="left">
<TD WIDTH=480>
<P ALIGN="CENTER"><B><FONT COLOR="#FF0033" SIZE="+1"
FACE="Arial,Helvetica,Univers,Zurich BT">Diese WEB-Site ist auf Anordnung
der Schweizerischen Bundespolizei zensiert worden.</P>
<P ALIGN="CENTER">Questo sito &egrave; stato censurato su avviso
della<BR>Polizia Federale Svizzera.<BR><BR>Cette page Internet a
&eacute;t&eacute; censur&eacute;e par la<BR>Police F&eacute;d&eacute;rale
Suisse.<BR><BR>This site has been censored by the<BR>Swiss Federal
Police.</FONT></B></TD>
</TR>
</TABLE><TABLE CELLPADDING=0 CELLSPACING=0 BORDER=0 WIDTH=452>
<TR VALIGN="top" ALIGN="left">
<TD>

<TABLE BORDER=0 CELLSPACING=0 CELLPADDING=0 WIDTH=160>
<TR VALIGN="top" ALIGN="left">
<TD WIDTH=29 HEIGHT =6><IMG SRC="./clearpixel.gif" WIDTH =29 HEIGHT=1
BORDER=0></TD>
<TD></TD>
</TR>
<TR VALIGN="top" ALIGN="left">
<TD HEIGHT =145></TD>
<TD WIDTH=131 ALIGN="left" VALIGN="top"><IMG id="Picture2" HEIGHT=145
WIDTH=131 SRC="./ch.gif" BORDER=0 ALT="ch" ></TD>
</TR>
</TABLE></TD>
<TD>

<TABLE BORDER=0 CELLSPACING=0 CELLPADDING=0 WIDTH=292>
<TR VALIGN="top" ALIGN="left">
<TD WIDTH=5 HEIGHT =38><IMG SRC="./clearpixel.gif" WIDTH =5 HEIGHT=1
BORDER=0></TD>
<TD WIDTH=287><IMG SRC="./clearpixel.gif" WIDTH =287 HEIGHT=1
BORDER=0></TD>
</TR>
<TR VALIGN="top" ALIGN="left">
<TD></TD>
<TD WIDTH=287>
<P><B><FONT FACE="Arial,Helvetica,Univers,Zurich BT">SCHWEIZERISCHE
BUNDESPOLIZEI<BR>POLIZIA FEDERALE SVIZZERA<BR>POLICE FEDERALE
SUISSE<BR>SWISS FEDERAL POLICE</FONT></B></TD>
</TR>
</TABLE></TD>
</TR>
</TABLE>

<TABLE BORDER=0 CELLSPACING=0 CELLPADDING=0 WIDTH=450>
<TR VALIGN="top" ALIGN="left">
<TD WIDTH=26 HEIGHT =15><IMG SRC="./clearpixel.gif" WIDTH =26 HEIGHT=1
BORDER=0></TD>
<TD WIDTH=424><IMG SRC="./clearpixel.gif" WIDTH =424 HEIGHT=1
BORDER=0></TD>
</TR>
<TR VALIGN="top" ALIGN="left">
<TD></TD>
<TD WIDTH=424>
<P><B><FONT SIZE="-1" FACE="Arial,Helvetica,Univers,Zurich BT">Dateci il
vostro parere sull'</FONT></B><A
HREF="http://www.ticino.com/censura"><B><FONT SIZE="-1"
FACE="Arial,Helvetica,Univers,Zurich BT"></FONT><FONT COLOR="#0000FF"
SIZE="-1" FACE="Arial,Helvetica,Univers,Zurich BT">applicazione
dell'articolo 261bis del CP</FONT></B></A><B><FONT COLOR="#0000FF"
SIZE="-1" FACE="Arial,Helvetica,Univers,Zurich BT"></FONT></B></TD>
</TR>
</TABLE>
<TABLE BORDER=0 CELLSPACING=0 CELLPADDING=0 WIDTH=296>
<TR VALIGN="top" ALIGN="left">
<TD WIDTH=176 HEIGHT =38><IMG SRC="./clearpixel.gif" WIDTH =176 HEIGHT=1
BORDER=0></TD>
<TD WIDTH=120><IMG SRC="./clearpixel.gif" WIDTH =120 HEIGHT=1
BORDER=0></TD>
</TR>
<TR VALIGN="top" ALIGN="left">
<TD></TD>
<TD WIDTH=120>
<P><img
src="http://www.frankeser.net/cgi-bin/counter.exe?-t0+-fff0000+-w4+censored
.htm">&nbsp;</TD>
</TR>
</TABLE></BODY>
</HTML>


Chiudo sperando che tutti insieme si faccia qualcosa per contrastare
questa operazione ai limiti della costituzionalità!
Un appello in particolar modo agli utenti Internet svizzeri: fate sentire
la vostra voce presso i provider, gli organi di stampa e diffondete il
più possibile la notizia! Collaborate a fare in modo che la censura non
passi, che la Rete rimanga libera!

NO alla censura!
Libertà di comunicazione per tutti!

Au revoir!
Dean
ICQ#: 15620882
--

"Un uomo che invidia la nostra famiglia
è un uomo che ha bisogno di aiuto".
(Lisa Simpson)


19.07.98 (Messaggio ricevuto da tale Digi, n.d.r.)

Subject:
Date:
From:
Reply-To:
To:
References:
Re: Perché non lo facciamo on line?
Sun, 19 Jul 1998 13:16:41 +0100
"Micione"
micione@195.110.135.222
micione@195.110.135.222
"Topolina"
topolina@mylove.org
1

Topolina wrote:

> Micione mio,
> ho letto la notizia ANSA di quei due mascalzoni che sono stati
> incriminati per tentata violenza carnale via Internet.

> Sono molto preoccupata. Già non posso uscire da sola la sera, devo
> stare attenta in ufficio, in ascensore, in palestra... ormai per una
> donna come me il rischio di stupro è in agguato in ogni angolo e in
> ogni momento. Credevo di essere al sicuro almeno su Internet, ma ora
> vedo che la violenza sessuale è possibile anche per via telematica.
> Che cosa devo fare?
>
> Però mi viene un'idea: se via Internet è possibile lo stupro, allora
> deve essere possibile anche far l'amore senza violenza. Anzi, deve
> essere più facile, perchè la differenza tra lo stupro e l'amore è che
> nel primo caso uno dei due non è d'accordo, mentre nel secondo non ci
> sono discussioni.
> Allora, tesoro, perché non lo facciamo? Perché dobbiamo aspettare
> di vederci (sempre più difficile, col traffico di Roma, non ci
> mancavano che i lavori per il Giubileo!), quando possiamo farlo,
> fisicamente, anche via Internet?
>
> Ti amo, Micione mio.
> Topolina

Topolina mia,

purtroppo la notizia è confermata. Ieri sera lo ha detto anche il TG1 e sulla Repubblica di oggi c'è scritto testualmente "si può violentare fisicamente con un computer via Internet" e hanno anche intervistato un professore universitario. La giornalista gli ha chiesto: "L'accusa di tentata violenza carnale via Internet, se confermata in tribunale, potrebbe indicare una strada per stroncare il fenomeno della pedofilia su Internet?" E lui ha risposto: "Questa inchiesta potrebbe in effetti indicare la strada per cambiare qualcosa".

Amore mio, tutto cambia. Internet è un luogo pericoloso e bisogna sapersi difendere da soli, fino a quando non provvederanno le autorità. Ho conosciuto un tale che quando sente la parola "Internet" mette mano alla pistola. Mi ha detto (è uno che conosce molta gente nel Palazzo) che presto faranno una legge che obbligherà gli Internet provider a mettere nei loro server degli "agenti". Si tratta di squadre speciali, finanziate dal magnate filantropo Gugliemo Cancelli (nickname: Bill Gates) e coordinate dal commissario-capo Nick Negroponte, che dovranno vigilare sull'ordine pubblico e la moralità, accompagneranno a scuola i bambini e sorveglieranno anche i siti non-profit, dove si annidano pedofili, satanisti, terroristi e comunisti. Se gli agenti non faranno il loro dovere, i server saranno sequestrati e gli Internet provider andranno in galera.

Questo potrebbe essere un buon motivo per non fare l'amore via Internet (con tutti quegli agenti guardoni, poi!), ma la questione è un'altra.
E' che noi due lo facciamo ancora all'antica. Tu mi ecciti con i tuoi atteggiamenti, la tua voce, le tue carezze, e anche con quelle tue mutandine di pizzo, il reggicalze... per non parlare del resto. Poi io mi sincronizzo con te, ti accarezzo come vuoi tu, ti dico le frasi che ti eccitano, fino a quanto tu e io, insieme...
Adesso tutto è cambiato. Per l'eccitazione basta il Viagra, per l'orgasmo c'è uno spray (era qualche giorno fa sul giornale, lo hai letto?) e via così, senza tanta fatica.
E' una cosa diversa da quella che facciamo noi. Non serve volersi bene, imparare piano piano a conoscersi, fino ad eccitarsi a vicenda con uno scambio di sguardi. Una pillola da una parte, una spruzzatina dall'altra...

Insomma, lo confesso. Non sono capace di fare l'amore fisicamente con te via Internet. Non so proprio come si fa. Forse sono "virtualmente" impotente.

Spero che non mi lascerai per questo.

Tuo, appassionatamente e fisicamente
Micione


 

20.06.98
Preselezione informatica per i notai
Subject:
concorso notarile
Date:
Sat, 20 Jun 1998 00:28:07 +0200
From:
"Enrico Maccarone" <emaccarone@notariato.it>
To:
<interlex@interlex.com>

La legge 26.7.1995 n. 328, il cui testo e' disponibile allo URL
http://infsun.infcom.it/conopa/norme/concnot.htm ha introdotto la prova di
preselezione informatica nel concorso notarile.
Tale preselezione avra' luogo sin dal prossimo concorso gia' bandito per il
1998.
Con supplemento straordinario a G.U. n. 46 del 16 giugno 1998 e' avvenuta la pubblicazione dell'intero elenco dei quesiti ed il Consiglio Nazionale del Notariato ne ha curato la pubblicazione per intero sul proprio sito web allo URL
http://www.notariato.it dove chiunque puo' eseguirne il download.

Enrico Maccarone - notaio in Palermo

16.03.98
Ancora sull'offerta convenienza: per il 5% degli italiani...
Subject:
Formula Urbana: aspetto di interesse generale
Date:
Mon, 16 Mar 1998 20:54:58 -1
From:
"Mario Zambrini" <stu1255@student.unife.it>
To:
interlex@interlex.com

Cari Amici di Interlex,

ho visto con piacere il vostro sito, che mi pare esauriente utile e
molto ben fatto. Vi scrivo per sottoporvi una questione che credo vi
sia sfuggita e che ritengo invece essere degna di nota nel commento
al provvedimento Maccanico in materia di riduzione delle tariffe
telefoniche di accesso a Internet.

Fra i molti e corretti dubbi da voi avanzati sulla reale convenienza
della formula di sconto, avete tralasciato un aspetto che oserei dire
fondamentale: non e' assolutamente possibile usufruire dello sconto
da parte di tutti gli utenti residenti in settori telefonici
appoggiantisi ad una centrale analogica. Ora questo e' a dir poco
scandaloso per quanto riguarda il buon senso, ma non so se lo sia
anche in termini di legge.

Volevo da voi un parere sia per quanto riguarda il buon senso, che
per quanto riguarda l'aspetto legislativo, ovvero puo' Telecom sulla
base di questo decreto attuare una tale distinzione nei confronti
del 5% della popolazione italiana o anche chi tecnicamente non puo'
ricevere lo sconto (e questa difficolta' tecnica e poi comunque tutta
da dimostrare) ha il diritto ad averlo.

La prima cosa che ho fatto e' stata di rivolgermi all'Adiconsum di
Ferrara (io risiedo in Provincia, nel piccolo comune di
Massafiscaglia) e dopo essermi sentito dire che la Telecom e' un muro
di gomma (cosa serviranno poi allora le associazioni di consumatori)
mi e' stato detto che avrebbero esaudito la mia richiesta di questa
piccola consulenza di interesse generale, soprattutto per la realta'
locale, se gli avessi procurato gli estremi del decreto. Dopo molti
sforzi non sono ancora stato in grado di recuperarli e volevo
chiedervi se me li poteste indicare, magari aggiungendoli come link
alla pagina dedicata al commento su tale decreto.

Nota. Dal 1. gennaio di quest'anno, in virtù della cosiddetta "liberalizzazione", le tariffe telefoniche non sono più fissate per decreto, e quindi è inutile cercare gli estremi di un provvedimento che non esiste. Gli organismi di telecomunicazioni dovrebbero però dare la massima pubblicità alle condizioni dei servizi offerti ma, a giudicare dai fatti, Telecom Italia non sembra molto attenta al rispetto di queste disposizioni. (M.C.)

12.03.98
"Offerta convenienza" e violazioni della legge 675/96
Subject:
Re: Internet "Formula convenienza"
Date:
Thu, 12 Mar 1998 11:21:10 +0100
From:
Paolo Alberghetti <albp@babele.sole-pn.it>
To:
"'m.cammarata@mclink.it'" <m.cammarata@mclink.it>

A seguito Suo interessantissimo articolo su MC di Febbraio, vorrei portare la mia esperienza per quanto riguarda il discorso "privacy": la TELECOM Italia, se si richiede il famoso modulo per telefono e non scaricandolo dalla rete, invia all'abbonato il modulo con IL SOLO CONSENSO AMPLIATO pronto per essere firmato! Io ovviamente ho inviato il modulo "Internet" con il consenso ristretto, che anche se non chiaro almeno e un po' piu vincolante per TELECOM. Tra l'altro, per una richiesta simile di modulo non presente in rete (per la visualizzazione del traffico telefonico sulla bolletta) il modulo prevedeva lo stesso la sola clausola ampliata e, solo dopo specifica richiesta al 188 mi e stato promesso l'invio del modulo con la clausola ristretta: bell'esempio di rispetto della privacy!
Attenzione quindi a quello che firmate!

SALUTI
Paolo ALBERGHETTI Sacile PN

11.03.98
Ancora multe illegittime per il DLgs 103/95
Subject:
Cybercafé e D.lgs.103/95
Date:
Tue, 10 Mar 1998 14:44:27 +0100
From:
Luca Leone <luca.leone@CONVEY.it>
To:
interlex@interlex.com

E' di oggi la notizia (vedi Il Sole 24 Ore del 10/03/98, p. 25) di un Cybercafé di Firenze multato (Lit. 10.000.000) per non aver richiesto l'autorizzazione al Ministero delle comunicazioni ai sensi del d.lgs. 103/95.
Il proprietario del Bar, inoltre, era tranquillo in quanto ne' il proprio ISP (ulteriore segnale della scarsa informazione e sensibilizzazione alla tematica della legislazione delle telecomunicazioni) ne' il Comune avevano accennato all'autorizzazione.

Cordialmente,

Luca Leone
CONVEY - Consorzio per il Trasferimento tecnologico srl

Per l'ennesima volta:
1. il
decreto legislativo 103/95 prevede l'obbligo della dichiarazione o della domanda di autorizzazione per chi fornisce servizi di telecomunicazioni;
2. i servizi di telecomunicazioni sono definiti dallo stesso DLgs come "i servizi la cui fornitura consiste totalmente o parzialmente nella trasmissione e nell'instradamento di segnali sulla rete pubblica di telecomunicazioni mediante procedimenti di telecomunicazioni, ad eccezione della radiodiffusione e della televisione";
3. dunque un cybercafè non offre servizi di telecomunicazioni, ma l'uso dei propri computer connessi in rete locale, a sua volta collegata a un fornitore di accessi (che è il fornitore di servizi di telecomunicazioni, soggetto agli obblighi del decreto legislativo);
4. la multa è quindi illegittima, perché manca il presupposto per l'applicazione della normativa.
Il Ministero delle comunicazioni aveva fatto sapere ufficiosamente che avrebbe spiegato alla Polizia postale la portata del decreto legislativo 103/95. Non lo ha fatto o non è stato capito?
(Manlio Cammarata)

10.03.98
La convenienza della "Offerta convenienza" - 1
Subject:
La "Formula Internet" della Telecom
Date:
Thu, 26 Feb 1998 22:11:59 +0100
From:
"M.&.P.Consumi" <consumi@iol.it>
To:
mc.posta@mclink.it
CC:
p.nuti@mclink.it

Spettabile Redazione.

ho sempre apprezzato gli interventi della rivista, che leggo fin dalla sua
nascita, (e l'ottimo Raffaello De Masi mi e' testimonio), in favore di una
politica piu' liberale e aperta verso chi usa il computer e contemporaneamente le linee telefoniche.

Sembrava che con il 1998 finalmente qualcosa di nuovo fosse avvenuto sulla
strada di una reale riduzione dei costi per chi si collega a Internet.

Gia' l'articolo del vostro Cammarata su Microcomputer di Febbraio, ha
messo in luce di quanto invece siamo ancora lontani da questi obbiettivi,
soprattutto per chi ha la sfortuna di non risiedere in grossi centri e deve
sopportare i costi dei collegamenti a Internet a costose tariffe
interurbane.

Nessuna delle nuove "formule" offerte dalla Telecom va in questo senso.

Nemmeno la formula "Internet" che sembrava piu' vicina a queste esigenze.
In realta' serve solo a far fare altri soldi alla Telecom, sia prevedendo
un balzello di lire 10.000 quale "contributo di attivazione" , sia
prevedendo un canone mensile di lire 5.000. (perche'?).

Ma nonostante tutti questi taglieggiamenti, che avrei sopportato con
rassegnazione, io (e credo molti che si trovano nelle mie stesse condizioni), non possiamo accedere nemmeno a questa formula per lo sbandierato : "risparmio del 50% (dopo "i primi due minuti" ) di costo di ciascuna connessione a un fornitore di servizi Internet.".

Il fatto e' che - come spiegato dagli Uffici Sip di Siena - (sbagliano
loro ?) che la formula vale solo per chi risiede in un distretto "dove non
vi sia un provider autorizzato" .

Io abito a Colle Val d'Elsa e il mio "provider" attuale e' a Siena, quindi
apparentemente dovrei ricadere nelle condizioni previste: (provider in un
distretto confinante e tariffa interurbana), ma c'e' il solito cavillo
che la buona Telecom ha previsto. (Il lupo perde il pelo, ma non il vizio).

Ora nel mio distretto é stato istallato un "provider " che peraltro non so
nemmeno chi sia (prima non c'era nessuno) e quindi devo accedere a Internet tramite "questo" provider, altrimenti niente.

E' vero tutto ciò?

E' solo una interpretazione delle nuove disposizioni degli uffici Telecom
di Siena ? Non credo.

E se é vero, é corretto in barba a tutte le disposizioni tendenti a
favorire la concorrenza, le possibilità di scelta, la pluralità, ecc.
ecc.?

In sostanza per accedere a Internet dovrei disdire l'abbonamento con il
precedente provider e farne uno con il provider del posto, sia chi sia ,
bello o brutto, buono o cattivo, economico o costosissimo "purché
autorizzato dal Ministero delle Telecomunicazioni"

Non so se tutto quanto precede vi é noto.

Vorrei cortesemente conoscere il Vostro parere e, se quanto sopra
corrisponde a verità, sarei lieto che la rivista prendesse posizione
contro questo ennesimo abuso delle Telecom e favorisse una diversa
interpretazione delle disposizioni affinché, qualunque utente, a
prescindere dalla località da dove ha la sfortuna di collegarsi a Internet pagasse le stesse tariffe e avesse le stesse "opportunità" come a suo tempo raccomandato dal Parlamento.

Al piacere di un vostro parere, vi ringrazio per la cortese attenzione.

Mino Consumi
Colle di Val d'Elsa (Si)
consumi@iol.it


10.03.98 (lettera inviata a MCmicrocomputer)
La convenienza della "Offerta convenienza" - 2

Alla cortese attenzione di Manlio Cammarata.

Sono un assiduo lettore di MC microcomputer e suo grande estimatore per la
capacita' di spiegare concetti difficili, soprattutto in ambito
giudiziario, in maniera ampiamente comprensibile. Inoltre si dimostra
molto attento alle varie sfaccettature di ogni cosa.

Tornando a me, come "frequentatore" della grande rete, in questo periodo
piu' che mai, sono molto interessato alle questioni economiche dei miei
collegamenti. Cosi' l'articolo "Internet 'formula convenienza' conviene
solo a Telecom?" da lei scritto nell' ultimo numero della rivista, ha
attirato la mia attenzione. Io in realta' non ho un abbonamento privato
tutto per me ma faccio parte di una associazione dove, tra le altre cose,
c'e' un collegamento ad internet (tramite un ISP) condiviso dai soci.
Attenzione, l'associazione e' assolutamente senza scopo di lucro, noi non
ci guadagniamo niente con questa iniziativa perche' i servizi offerti sono
rivolti esclusivamente ai soci. Pero' parlare di soci e' un po'
improprio: in pratica siamo un gruppo di amici che hanno deciso di fare
una colletta annuale per poter disporre di cose che da soli non potremmo
avere.

Ultimamente mi e' giunta voce che noi potremmo chiedere una "formula
convenienza" tra quelle presenti; ma sara' veramente cosi'? Tra i
comunicati ufficiali della Telecom non mi e' mai capitato, spero per mia
disattenzione, di incontrare l'esplicito richiamo alle organizzazioni
senza scopo di lucro. Ho chiesto da piu' parti ma inutilmente. Le varie
caselle di posta elettronica presenti nel sito della TIN sembrano come
quelle di Babbo Natale o della Befana perche' nessuno ti risponde mai. Gli
operatori della Telecom ragionano in termini di categoria del contratto e
a noi, che siamo in categoria A, non spetta alcuno sconto: siamo
paragonati ad una utenza affari, non e' assurdo?.

Da tempo mi chiedo secondo quale criterio la nostra monopolista e
onnipotente compagnia telefonica raggruppa i suoi utenti tra le varie
categorie e se per noi e' mai possibile passare nella B.

Giro a lei queste domande che poi si possono riassumere in una soltanto:
possiamo godere di qualche sconto sul traffico telefonico verso il nostro
provider?

Ringrazio anticipatamente e resto in impaziente attesa di una risposta
(spero positiva).

Distinti saluti.

Stefano Gianfelici

La risposta a queste due lettere è nell'articolo "Non è una questione di sconti, ma di diritti" (M.C.)

24.02.98
Copie abusive di software: assoluzione a Bologna
Subject:
Nuova sentenza sull'abusiva duplicazione del software
Date:
Tue, 24 Feb 1998 19:28:20 GMT
From:
dcoliva@jura.dsnet.it (Daniele Coliva)
To:
interlex@interlex.com

Il Pretore di Bologna con sentenza dibattimentale odierna ha aderito all'interpretazione dell'art. 171 bis l. d.a. gia' enunciata dal Pretore di Cagliari in una decisione alla quale e' stato dato ampio risalto.
Anche in questo caso si trattava dell'installazione di copie di programmi (sempre i soliti, n.d.r.) in misura superiore al numero di licenze possedute dall'impresa.

La formula di proscioglimento e' stata "il fatto non costituisce reato", il che fa pensare che alla base dell'assoluzione vi sia l'esclusione del dolo specifico richiesto dalla norma in questione. In altri termini, il fine di lucro dell'art. 171 bis non e' integrato dal semplice risparmio di spesa, occorrendo infatti un qualcosa in piu' rispetto al piu' generale concetto di profitto.

La motivazione sara' disponibile tra qualche settimana.

Si tratta di una decisione da convididere nella parte in cui esclude dalla sanzione penale comportamenti di rilevanza essenzialmente civilistica, che trovano nei relativi rimedi ampia e congrua tutela.

Daniele Coliva
Bologna, Italia
dcoliva@jura.dsnet.it

16.02.98
Incauto affidamento di password
Subject:
Utilizzo al pubblico dell'accesso ad internet.
Date:
Fri, 13 Feb 1998 16:24:38 +0100
From:
sjohnny@vegatel.it (Johnny Sabadin)
Organization:
VEGA-Telematica
To:
interlex@interlex.com

Salve, chiedo gentilmente delucidazioni legali sulle normative che regolamentano l'accesso ad Internet da postazioni ad uso pubblico, ad es. cybercafè, postazioni comunali....
Questa particolare richiesta nasce dal fatto che ho visto molti contratti Tin in cui in calce era evidenziato il fatto che password e User name erano incedibili ma stranamente nell'indifferenza di tutti venivano usati da clienti per accedere, pagando, alla rete.
Tin ovviamente non possiede una forma contrattuale che permetta l'accesso al pubblico e neanche la struttura per gestire il cliente, ma preferisce chiudere un'occhio e realizzare il contratto, lasciando
all'oscuro il vero responsabile, nel caso qualcosa succeda, l'intestatario dello stesso.
Non sarebbe meglio regolamentare anche questo aspetto o se lo è, divulgare le informazioni anche all'organismo di telecomunicazioni (Telecom).

Distinti saluti sjohnny@vegatel.it

Nota. Il fatto segnalato è gravissimo: rendere "pubblica" una password può comportare conseguenze in indifferenti anche sul piano penale. Chiunque sia in possesso di un username e di una password altrui, per di più conosciute da moltissime persone, può commettere sulla rete qualsiasi atto illecito.
Putroppo è un comportamento molto diffuso e lo sarà fino a quando le cronache non si dovranno occupare di qualche misfatto compiuto con questo sistema. O fino a quando Telecom non aprirà gli occhi... (M.C.)